IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANARUBRICHE

IL PERSONAGGIO – Jorginho, fuoco di paglia?

E così tra colpi di pistola, petardi, mascherine, cori discriminatori anti Napoli e magliette pro Speziale si consuma l’ ultimo atto degno di nota della stagione azzurra, quello che consegna in un’ atmosfera folle e  surreale la Coppa Italia alla squadra partenopea, trofeo tutto sommato importante  e che  in un certo qual modo risolve il dilemma stagione positiva – stagione negativa in maniera favorevole: Benitez si conferma Re di Coppe e al primo anno all’ ombra del Vesuvio  riesce ad ottenere un importante riconoscimento che rappresenterà, ci si augura, anche lo stimolo per condurre a buon fine quel progetto concreto e vincente iniziato la scorsa estate col suo arrivo alla guida della squadra azzurra. Se c’è un elemento che ha caratterizzato il cammino del team di Rafa in questa stagione è la discontinuità, l’alternanza di ottimi risultati a prestazioni meno convincenti ne è stata la principale debolezza … debolezza derivante dalla carenza qualitativa in alcune zone del campo, specie in quella nevralgica. Con l’ arrivo di Jorginho durante il calciomercato di gennaio il problema relativo alla consistenza e alla qualità, almeno a centrocampo, sembrava essersi risolto.. ed infatti l’ ex Verona, nonostante la giovane età, al suo arrivo a Napoli si è subito evidenziato  per carattere e personalità imponendosi con le sue abilità tecniche e l’intelligenza tattica nel fragile centrocampo a 2 previsto dal modulo di Don Rafè e risolvendo inizialmente i problemi relativi all’ equilibrio che il centrocampo azzurro da tempo immemorabile presentava. Anche l’ agente di Gohkan Inler sottolineò a suo tempo nel corso di un’ intervista, scatenando le reazioni dei due mediani svizzeri Dzemaili e Behrami che ancora non hanno digerito né le affermazioni di Lamberti né il mancato intervento chiarificatore del loro collega e connazionale,  il peso del brasiliano nel suddetto centrocampo, osservando inoltre come il rendimento del suo assistito fosse sensibilmente migliorato da quando aveva cambiato compagno di reparto. Effettivamente per un bel po’ di tempo la stabile mediana diretta da Jorginho sembrava destinata a far vivere per il futuro sonni tranquilli a Benitez & Co:  in pochi avrebbero dato credito a questo ragazzino dalla faccia pulita e l’ aspetto gracile prelevato dalla  provinciale in cui si era messo in luce e scaraventato in una squadra dalle grandi ambizioni come il Napoli,  in balia di un pubblico notoriamente umorale a dirigere egregiamente uno dei reparti più inconsistenti della squadra partenopea. Dopo un inizio sorprendente e sfolgorante purtroppo  il rendimento del brasiliano azzurro è  cominciato, con lo scorrere del tempo e delle partite, a divenire altalenante e a tratti irritante rispecchiando in pieno l’ instabilità della squadra di Rafa con le sue tipiche amnesie ed imprecisioni … in alcune circostanze, soprattutto nelle ultime gare disputate dagli azzurri, il numero 8 ci è sembrato l’ ombra del giocatore efficace ed autorevole che avevamo apprezzato all’ inizio della sua avventura partenopea, esprimendosi al di sotto dei suoi standard e dimostrandosi spesso incerto, poco propositivo e sprovvisto di quella lucidità con cui era solito operare. Non crediamo che il calo di rendimento di Jorginho sia da attribuire alla mancanza di motivazioni in una stagione che i suoi verdetti li ha emessi già da tempo, il ragazzo è solido ed equilibrato e non è tipo da adagiarsi, speriamo però che le difficoltà incontrate vengano superate attraverso il lavoro e che la pausa estiva ci riconsegni quell’affidabile campioncino che aveva incantato un po’ tutti con le sue geometrie.

Tilde Schiavone

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Tilde Schiavone

Sono una persona che riesce a star bene con se stessa solo se intorno a lei c' è armonia, questo è il motivo per cui cerco di risolvere i conflitti esistenti tra le persone che mi circondano;non amo i gioielli, specialmente quelli costosi, preferisco gli accessori di poco valore; non amo ricevere in regalo i fiori recisi: preferisco ammirarli nei giardini dove compiono il loro naturale ciclo vitale e non nei vasi dove hanno vita breve..Amo il blues,il canto del dolore, e il mio sogno è raggiungere un giorno quei luoghi che lo hanno visto nascere; Amo gli indiani d' america, la loro spiritualità e la loro cultura. non vivrei senza i dolci e la pizza. Sono campanilista, napolista, meridionalista ...maradonista. Adoro gli animali, ritengo che non siano loro le bestie e sono vegetariana. Non mi piace parlare, quel che sento preferisco scriverlo, so esprimermi meglio con una penna in mano anziché dinanzi a un microfono, amo inoltre il folclore della mia terra e cerco, attraverso l' Associazione Culturale Fonte Nova d cui sono Presidente, di preservarlo e diffonderlo ... e duclis in fundo AMO LA MIA NAPOLI, senza se e senza ma, ringrazio Dio perchè ha fatto sì che nelle mie vene scorresse il sangue del Sud!