INTERVISTE

Benitez: “Questo Napoli è più forte”

DIMARO. Niente proclami. «Io non parlo di scudetto. Ai nostri tifosi dico che lotteremo gara dopo gara e in tutte le competizioni: con il loro sostegno possiamo arrivare molto in alto», ha promesso ieri il tecnico spagnolo, salutando la Val di Sole dopo 13 giorni di intenso lavoro. Positivo il bilancio di Rafa. «Sono molto soddisfatto: ho avuto tutte le risposte che cercavo». Il ritiro estivo finisce qui e il Napoli è tornato a casa con la certezza di essere sulla strada giusta. «Siamo carichi, adesso dobbiamo soltanto andare avanti senza paura. La consapevolezza di essere forti dovrà diventare per noi una preziosa arma in più».

Cosa ha apprezzato a Dimaro?
«Mi è piaciuta l’organizzazione e ringrazio i tifosi, che ci sono stati sempre vicini. Abbiamo fatto il lavoro che avevo in testa. La squadra si è allenata bene e i nuovi arrivati si sono integrati: per me è stato tutto positivo».
Si è chiarito con Callejon e Behrami?
«Non è successo nulla di grave. In un allenamento ho solo chiesto a Behrami, Dezmaili e Duvan se erano stanchi e preferivano rientrare negli spogliatoi in anticipo. Behrami ha detto che preferiva rientrare e io gli ho dato l’ok. Tutto qui. Questo significa che aveva il mio permesso. Riguardo a Callejon, era solo provato e non riusciva ad avere la solita intensità».
Le voci di mercato non c’entrano, insomma…
«Ci hanno chiesto Callejon, è vero: ma l’anno scorso l’ho voluto io, ha segnato 20 gol ed è incedibile. Discorso chiuso».
Dica qualcosa sui rinforzi, allora.
«Il mercato è molto lungo, manca un mese e i nomi che si fanno sono tanti, solo il dieci per cento è vero. Fellaini ad esempio. Dobbiamo sapere dove siamo e sfruttare al massimo il nostro mercato portando il giocatore più forte e adatto alla nostra mentalità. Mascherano era una buona proposta, ma anche Kim Basinger mi piace».
Significa che non arriveranno top player, Benitez?
«Io sono sereno, sappiamo come muoverci. Intanto dico che la rosa è forte e può essere ancora più forte col rientro dopo gli infortuni di Zuniga, Mesto. E con Maggio e Hamsik al massimo. Ho visto molto bene il nostro capitano. Ha giocato molto con i compagni, si è fatto vedere, è stato il fulcro del gioco. Ha capito che deve fare un passo avanti in campo e sta lavorando tanto su questo aspetto in maniera positiva».
L’ha convinta anche Rafael?
«Rafael ha assorbito benissimo l’infortunio, ha lavorato con grande intensità e questo significa che ha fiducia».
E gli ultimi arrivati?
«Michu sta recuperando la migliore forma e presto arriverà al top. Non ho dubbi su di lui: ha giocato sia da trequartista che da punta e ha sempre segnato, sia in  Spagna che in Inghilterra. Si vede in campo che ha qualità ed è intelligente, come Koulibaly. Lo sapevo che poteva inserirsi gradualmente, però mi ha sorpreso lo stesso per la rapidità dei suoi progressi».
Dove può arrivare Koulibaly?
«L’anno scorso nessuno parlava di Callejon, ora nessuno parla di Koulibaly».
Si era invece parlato di un nuovo modulo…
«A me piace vincere, al di là del modulo: la nostra squadra deve attaccare e segnare. Ma questo non significa che bisogna essere dei kamikaze, piuttosto dobbiamo trovare equilibrio. I 104 gol segnati sono stati un grande risultato, però non voglio più subirne 39. Le mie squadre hanno sempre avuto equilibrio. Anche al Liverpool segnammo più di cento reti, ma ne subivamo poche. Il calcio moderno deve essere propositivo, non credo sia produttivo giocare con dieci uomini dietro la palla. I campionati si vincono segnando tanto e prendendo pochi gol. Questo è il nostro obiettivo: possesso palla e attacco».
Quando torna Higuain?
«Gli ho parlato, doveva ritornare il 4 agosto, ma anticiperà il suo arrivo di un paio di giorni».
Pensa anche lei che il calendario del Napoli sia in discesa?
«Dipenderà da noi, l’anno scorso soffrivamo con le piccole. Ma è presto per pensare al campionato. Prima c’è la Champions: dobbiamo arrivare al massimo al preliminare».

La Repubblica

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