OBIETTIVO NAPOLI

IL MERCATO DEI DESIDERI INFRANTI

Un tempo i tifosi partenopei affidavano al periodo estivo le speranze di vedere consistentemente rinforzata la propria squadra in vista di quel celeberrimo e tanto agognato “salto di qualità”, necessario per colmare il gap con le prime della classe e puntare al trionfo finale.
A pochi giorni dalla chiusura del periodo dedicato al calciomercato, e con la rosa che affronterà i preliminari di Champions già delineata, di queste speranze rimane ben poco. Anche se in teoria tutto potrebbe accadere nelle ultimissime battute di mercato, il sentimento di delusione è ben vivo e tangibile nei tifosi del Napoli che, pur rimanendo sempre vicini ai loro beniamini (come dimostrano le tante migliaia di euro riversati nelle casse della SSCN in occasione delle amichevoli estive), faticano a comprendere i motivi delle grandi difficoltà incontrate da De Laurentiis e compagni in questi mesi di compravendite.
Soprattutto per quel che concerne il reparto di centrocampo, quello necessitante di maggiori rinforzi, il mercato del Napoli è stato finora caratterizzato da una mole abnorme di rifiuti e fallimenti. Il primo di questi affonda le sue radici in tempi lontani, più di un anno fa, allorquando ebbe inizio la trattativa per portare in azzurro il francese Gonalons, individuato come il rinforzo più adatto a completare la mediana napoletana. Tutti sanno come l’affare è mestamente naufragato ormai ben più di un mese fa. Esito di certo non migliore ha avuto il sogno di vedere in azzurro Mascherano, una trattativa probabilmente nemmeno mai nata seriamente, bloccata dalla volontà di Luis Enrique di puntare sull’argentino per il suo Barça. Tramontate queste due trattative, il Napoli si è fatto trovare palesemente impreparato. Tanti i nomi –veri o presunti- vanamente rincorsi in questi mesi, da Sandro a Fellaini, passando per Javi Garcia, Mario Suarez, Matic, Diarra, Camacho, Parejo, Schneiderlin, Kramer, Lucas Leiva, e chi più ne ha più ne metta. Tutti profili su cui il Napoli sembra non aver mai avuto la forza e la convinzione di voler puntare con decisione, cercando inoltre, e questa è la cosa che più lascia perplessi, di arrivarci sempre e solo tramite prestiti, con spesso la richiesta della pesante compartecipazione della società cedente al pagamento degli ingaggi. Insomma, quasi come se il bilancio della società partenopea fosse precipitato in un clamoroso deficit, invece di essere uno dei più floridi della Serie A… Tutto ad un tratto è diventato alquanto lampante che senza cessioni considerevoli e senza la certezza degli introiti Champions, il calciomercato per la società di De Laurentiis diventa un terreno dove è impossibile dettare le proprie leggi. Il sentore di ciò è giunto anche a Benitez, apparso nelle ultime settimane alquanto spazientito da un ritardo nelle operazioni di mercato che gli impedirà di affrontare l’importante impegno contro l’Atletico Bilbao con una rosa che ha dovuto salutare elementi di primo piano come Reina (trascinatore ed uomo spogliatoio lo scorso anno), Behrami (il miglior recupera-palloni in rosa) e Fernandez (il difensore con il miglior rendimento nella scorsa stagione), e senza i rinforzi sperati. Alla fine, probabilmente i due centrocampisti richiesti da Benitez arriveranno, al momento De Guzman e Fellaini (se il Manchester si dimostrerà –come sembra- in vena di regali) sembrerebbero i due candidati più accreditati ad approdare all’ombra del Vesuvio, ma l’enorme ritardo e le difficoltà palesate in questo periodo estivo rimangono un dato di fatto poco incoraggiante.
Di incoraggiante, invece, in questa estate precampionato, c’è stato il rendimento di Koulibaly, finora unica nota lieta di questa sessione di calciomercato, vista la condizione atletica al momento ancora precaria dell’altro neo-arrivato Michu, un rebus tutto da decifrare. Il difensore francese ex Genk potrebbe rivelarsi un valore aggiunto importante per una retroguardia che quest’anno è chiamata ad una resa di gran lunga migliore rispetto a quella altalenante della scorsa stagione. Nel corso delle amichevoli precampionato è risultato evidente come Benitez abbia prestato un’attenzione particolare ai movimenti del reparto arretrato. Oltre alla solidità incrementata dal nuovo arrivo, è piaciuta la compattezza delle due linee di centrocampo e difesa in fase di non possesso, in quello che frequentemente si è rivelato un 4-4-2 o 4-4-1-1. Meno brillante è francamente apparsa la squadra in fase di proposizione del gioco. Le azioni degli azzurri in queste settimane di avvicinamento agli impegni ufficiali si sono fondate quasi in maniera esclusiva su ripartenze, mentre molto minore è stato il numero delle azioni pericolose costruite contro difese schierate, quasi a riproporre una problematica che più di una volta era emersa anche nella scorsa stagione. La non eccezionale brillantezza offensiva dei partenopei va però in parte imputata anche all’assenza di una punta di riferimento all’altezza della situazione. Duvan Zapata in queste amichevoli ha sempre deluso, così come Michu probabilmente, come detto, per un problema di condizione atletica. Ecco perché in questi giorni si è fatto del tutto per accelerare il recupero di Higuaìn.
È chiaro che per Benitez non sarà stato facile preparare l’importante appuntamento con i preliminari di Champions su campi di allenamento simili a un porto di mare, tra gente che viene (o dovrebbe venire) e gente che va (o dovrebbe andare), tra attese, speranze, incertezze e sogni infranti. Sicuramente non è stato questo il modo migliore per accompagnare il Napoli ad un impegno che vale un’intera stagione, ma siamo convinti che la squadra abbia comunque tutte le possibilità per avere la meglio sui pur temibili spagnoli. Per farlo Hamsik e compagni dovranno vestire l’abito buono, quello delle notti europee che tanto esaltano i giocatori azzurri. L’abito adatto a sedere al tavolo delle grandi.

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