OBIETTIVO NAPOLI

OBIETTIVO NAPOLI – Vittoria sofferta sul campo del Sassuolo

Callejon_DMF_3373  Foto De Martino Napoli-Paok Salonicco (2/8/2014)Ritorno alla vittoria per gli azzurri di Benitez, che sul campo del Sassuolo sono riusciti a guadagnare tre punti importanti per ritrovare un po’ di morale, ma che non riescono a nascondere del tutto le difficoltà, che anche oggi, la squadra ha manifestato sul campo.
La partita si è svolta secondo due copioni differenti: un buon primo tempo del Napoli e una ripresa che ha visto protagonista quasi esclusivo l’undici di Di Francesco.
Nel suo momento migliore la compagine partenopea ha portato avanti una manovra ragionata, seppur non esaltante, fondata sulle giocate di un Higuaìn abbastanza ispirato, ben coadiuvato da un Callejòn più al centro della manovra nel solito, almeno nei primi 45 minuti, e lesto a farsi trovare pronto all’appuntamento con il gol del vantaggio. In questa prima fase, però, il Napoli è stato favorito anche da una difesa del Sassuolo non proprio impermeabile, che lasciava spazi soprattutto ai capovolgimenti di fronte degli uomini di Benitez. Nonostante le buone trame e i piacevoli dialoghi palla a terra, anche nel loro momento migliore, gli azzurri hanno faticato a concretizzare la propria superiorità sul campo, impegnando tutto sommato poche volte il buon Consigli. In particolare, passando ad una valutazione dei singoli, al Napoli è un po’ mancato l’apporto di due elementi spesso poco convincenti come Hamsik e Insigne. L’esterno di Frattamaggiore si è fatto apprezzare soprattutto per un generoso lavoro in fase di ripiegamento, ma raramente è risultato decisivo in fase offensiva. Anche il capitano non è riuscito a mettersi in evidenza con giocate atte a portare pericolo alla difesa neroverde, limitandosi ad un fraseggio preciso ma spesso troppo scolastico.
La squadra di Benitez oggi è comunque apparsa più solida, almeno fino alla fase finale della gara, grazie anche all’apporto dei due mediani David Lopez e Gargano. Pur non concedendo granché in fase propositiva, la coppia odierna di centrocampo ha offerto una buona protezione alla difesa, garantendo un buon mix di forza e dinamismo.
Nel secondo tempo è però emersa la paura del Napoli e l’incapacità di chiudere la gara. Gli azzurri sono praticamente scomparsi in fase offensiva, apparendo troppo preoccupati di portare a casa i tre punti. Questo atteggiamento ha donato coraggio ad un Sassuolo che era apparso per lunghi tratti della gara poco convinto ed intimorito di poter subire un passivo importante come accaduto contro l’Inter. La presa di coscienza della poca pericolosità del Napoli ha trasformato la squadra di Di Francesco, che in più occasioni ha messo in crisi la difesa partenopea creando, soprattutto su calci piazzati e sfruttando qualche errore dei singoli (Albiol in particolare), i presupposti per trovare il pareggio.
Ancora una volta le sostituzioni di Benitez non hanno aiutato la squadra nei momenti decisivi dell’incontro. Con De Guzman al posto di Hamsik non è cambiato praticamente nulla, visto che nemmeno l’olandese è riuscito a donare alla squadra quel maggior brio che gli chiedeva l’allenatore spagnolo. Scegliendo di far entrare Duvan Zapata al posto di Higuaìn, Benitez sperava forse di trovare una maggiore profondità, sfruttando il buon periodo di forma dell’attaccante colombiano e la sua voglia di mettersi in mostra. Purtroppo la giovane punta di colore non ha potuto mettersi più di tanto in mostra, vista la natura ormai troppo passiva del gioco intrapreso dalla squadra in quella fase. Deleterio, seppur forzato, l’avvicendamento dell’acciaccato Gargano con Jorginho. Perdendo il dinamismo dell’uruguagio nei minuti finali, il Napoli ha rischiato fortemente di indebolire la sua mediana. Anche perché l’impatto col match dell’italo-brasiliano non è stato certamente dei migliori. Bene avrebbe fatto Benitez ad abbandonare, almeno per gli ultimi minuti, il suo dogmatismo tattico, sfruttando le caratteristiche degli uomini in campo e schierando David Lopez a fare da perno centrale davanti alla difesa, abbassando De Guzman a fianco di Jorginho a fare da intermedi, così da garantire con un centrocampo a tre una maggiore copertura degli spazi in mezzo al campo. Tuttavia l’ex tecnico del Chelsea non ha ritenuto necessario questo accorgimento e la fortuna ha voluto che questa scelta non si sia rivelata deleteria per le sorti degli azzurri che, con una sofferenza che nel primo tempo sarebbe stata inaspettata, sono riusciti a portare a casa il bottino pieno.

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