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Juventus, Morata sempre più vice Tevez. Vidal si ferma, niente Udine

TORINO – Fiuuu. La Juve festeggia un’altra vittoria allo scadere, come quelle acciuffate contro Roma e Torino. Questa volta il novello Cesarini è Alvaro Morata, l’esecutore di un Parma che, come aveva avvertito Allegri alla vigilia, ha saputo lasciare la profonda crisi societaria negli spogliatoi. “Ho segnato un gol pesante? Sono contento soprattutto per la squadra, perché ha raggiunto le semifinali di Coppa Italia”, ha detto l’uomo da 20 milioni di euro, il rinforzo più costoso dell’era Andrea Agnelli.

Il giovane scuola Real Madrid potrebbe essere una sorta di nuovo aquisto del reparto avanzato bianconero in caso di mancato arrivo di uno tra Osvado e Pazzini, le prime alternative a Zaza. Già, dopo un avvio lento, immaginate un diesel con il freno a mano tirato, Morata si sta progressivamente prendendo la Juve, proprio come aveva fatto l’anno scorso il suo connazionale Llorente, concluso un fisiologico periodo di rodaggio. “Rispetto all’inizio della stagione, ora mi sento più pronto – prosegue il 22enne madrileno -. Il vostro è un calcio diverso rispetto a quello spagnolo, qui è meno facile segnare. Devo lavorare tanto, so di poter giocare molto meglio: posso e devo fare qualche gol in più”.

Morata vuole scalzare l’amico-rivale Llorente nelle gerarchie dell’attacco juventino, più precisamente nell’ambito ruolo di spalla dell’inamoibile Tevez. Domenica in casa dell’Udinese (ore 15, arbitra Gervasoni), Alvaro dovrebbe ottenere un posto al sole dell’undici titolare per la terza volta consecutiva in campionato. Ma il bersaglio grosso è giocare dal primo minuto tra meno di un mese, il 24 febbraio, quando allo Stadium si presenterà il Borussia Dortmund per gli ottavi di Champions League. Meglio l’esperienza offerta da Llorente oppure l’esuberanza di Morata? Ai posteri. Intanto Morata sogna in grande: “Cosa manca alla Juve per vincere la Coppa Campioni? Un po’ di fortuna, questa è la prima cosa che mi viene in mente – risponde l’attaccante, campione d’Europa in carica con il “suo” Real Madrid -. Senza fortuna non si può vincere”.

Per un Morata in progressiva ascesa, c’è un Vidal in allarmante picchiata: appare spaesato, involuto, ancora lontano dagli altissimi standard offerti negli ultimi anni in bianconero. Dopo la tonsillite dei giorni scorsi, che lo ha cancellato dal doppio confronto con il Verona, e dopo le inevitabili sostituzioni con broncio contro Chievo e Parma, il cileno è finito nuovamente in infermeria. Niente di grave, ma quanto basta per far scattare nuovamente l’allarme. Al Tardini Re Arturo ha infatti subito un lieve trauma contusivo-distorsivo al solito ginocchio destro, proprio quello operato prima del Mondiale e quindi messo spesso sotto ghiaccio per spegnere una fastidiosa infiammazione. Un guaio che oggi lo ha costretto a saltare la seduta mattutina svolta dalla Juve a Vinovo e che con tutta probabilità lo terrà fuori dalla lista dei convocati per il Friuli.

Brutta notizia per Allegri, già privo a centrocampo dello squalificato Marchisio, alla prima assenza in campionato. Aspettando l’arrivo di Sturaro in calendario per lunedì, contro l’Udinese il tecnico bianconero dovrebbe riproporre il 4-3-1-2 con Pirlo in regia, Pogba e Padoin (oppure Pepe) interni e Pereyra vertice alto del rombo di centrocampo, a supporto di Tevez e Morata. Appare più improbabile una conferma del 4-3-3 visto a Parma, con Pepe esterno offensivo, così come un ritorno al 3-5-2 “made in Conte”, con il trio Pereyra-Pirlo-Pogba scortato sulle fasce da Lichtsteiner ed Evra.

juventus

serie A
Protagonisti:
arturo vidal
Fonte: Repubblica

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