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RAFA, SONO INCAZZATO E NON E’ COLPA MIA…

E’ inutile nasconderlo, sono incazzato.
Si…hai presente quando vorresti spaccare tutto, ma poi ti calmi e pensi che è solo uno sport (milionario sì, ma solo uno sport), quando vuoi spegnere la tv alla fine del primo tempo, quando imprechi per quello che si sarebbe potuto fare e non si è fatto?
Ecco. Sono incazzato e non è colpa mia.
Ti spiego perché.
Vedi, io sono quello che crede che nel calcio niente accade per puro caso.
Quello che non pretende di essere un professore universitario di tattica, ma crede che cambiare posizione sia intelligente, prima che utile.
Sono quello che non capisce perché i migliori debbano scaldare una seggiola in panchina e non bruciare l’erba in campo.
Quello che non ha solo alcuni giocatori nella barra dei preferiti.
Sono quello della critica, giusta e costruttiva.
Sono quello del #cipuòstare.
Quello che non sopporta le crono-sostituzioni, ma i cambi al momento opportuno.
Sono quello che non pensa solo alle Coppe, ma anche allo Scudetto.
Sono quello che risponde alle domande pur di non passare dalla ragione al torto.
Quello che non vuole vedersi rimontare da 2-0 con 70’ minuti di dominio in campo.
Quello che dopo uno schiaffo si rialza.
Sono quello che fa di necessità virtù.
Quello che non se la prende con gli arbitri, ma ammette le proprie mancanze.
Sono quello che non ti giudica per i trofei in bacheca.
Ecco. Sono incazzato.
E non è colpa mia.
Vedi, io sono quello che non crede che è colpa del fatturato se si perde contro Chievo, Udinese, Torino e Verona.
Quello che non è complice di scelte presidenziali non condivise.
Sono quello che non accetta David Lopez per Mascherano o Rafael per Reina.
Quello che parla ai tifosi in modo chiaro e trasparente.
Quello che fa le valigie se ai patti aziendali non segue il rispetto.
Quello che non vuole la tua testa, ma la tua voce.
Insomma, quello che vorrei fossi tu Rafa.
Perché devi sapere ancora che io sono quello che ama la maglia azzurra della squadra che alleni.
Che fa di tutto per potersi permettere un abbonamento allo stadio o alla tv.
Che, nonostante tutto, vuole che tu sia un allenatore diverso perché sono napoletano e me lo merito.

Angelo Gallo

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