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EDITORIALE – La scelta Sarri va supportata, serve chiarezza negli obiettivi. E magari qualche ‘operazione’ simpatia…

sarri-empoli

Era il 24 maggio quando per la panchina del Napoli circolavano una ridda di nomi di allenatori che dovevano prendere l’eredità di Benitez. Ci sembrava fosse una lista buttata lì per caso: dopo essere andato in Spagna per tentare di convincere l’allenatore del Siviglia, Unai Emery, fresco vincitore della Uefa Europa League contro quel Dnipro che ci aveva sbattuto fuori, De Laurentiis, dopo aver ricevuto un no da parte di Mihajlovic probabilmente a causa dei numerosi tentennamenti da parte del Presidente e sul tipo di contratto offertogli, ci è sembrato non avere le idee chiare.
Noi lanciammo, non a caso, il nome di Maurizio Sarri, perché ci era (è) chiaro che la società stava per vivere un ridimensionamento. Almeno sulla carta. Almeno sulle ambizioni iniziali. Il nome dell’ormai ex tecnico dell’Empoli non fu lanciato a caso: ci sembrava, e ci sembra, la persona giusta, e la sua lunga gavetta sta lì a dimostrarlo, con cui ripartire dopo due anni vissuti forse al di sopra delle nostre possibilità e aspettative.
Vedremo e giudicheremo soprattutto dal mercato se questo ridimensionamento effettivamente ci sarà: al di là di tutto, però, il nuovo allenatore andrà supportato, non solo da ambiente e tifosi, ma soprattutto dalla società. A tal proposito, la scelta di legarsi a Sarri con un solo anno di contratto (più uno opzionabile) non ci appare la scelta giusta, significa partire col piede sbagliato, significa non conferire al nuovo allenatore la giusta fiducia e forse anche meno poteri nei confronti della sua nuova squadra. Ci sarà bisogno di una società più presente, soprattutto nei momenti negativi che inevitabilmente affronteremo durante l’anno: De Laurentiis dovrà essere più presente, magari circondandosi di altre figure oltre a quella del nuovo direttore sportivo, Giuntoli. Ma soprattutto gli chiediamo definitivamente chiarezza negli obiettivi, nelle strategie e nei programmi della società: non vogliamo vivere un altro inizio di stagione come quello del preliminare di Champions contro il Bilbao, con la squadra fischiata dopo il primo tempo della prima partita stagionale, a causa di molte promesse disattese.
Occorrerebbe una sorta di operazione simpatia, come qualche allenamento a porte aperte durante la settimana, e più apertura da parte di chi si occupa di comunicazione nel Calcio Napoli verso chi svolge con dedizione e vera passione la professione di giornalista sportivo a Napoli.
Al presidente De Laurentiis, in ogni caso, diamo il merito di aver accettato questa scommessa Sarri, che va, lo ribadiamo, supportata concretamente. Oltre a Reina, si riparta da Higuain, l’unico vero top player della Serie A: il centravanti argentino va convinto con un programma tecnico adeguato, anche senza Champions e il Pipita, dal canto suo, ha il dovere morale quanto meno di lasciarci dove ci ha trovati.
Intanto, benvenuto Mister Sarri! E Forza Napoli!

Giuseppe Di Marzo

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