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Juventus, da Mustafi a Benatia. La difesa si rifà la carta d’identità

Juventus, da Mustafi a Benatia. La difesa si rifà la carta d'identitàAllegri e Marotta (agf) TORINO – L’attesa firma di Massimiliano Allegri sul rinnovo fino al 2018, con stipendio che schizza da 3,5 a 5 milioni, il più alto della A, dovrebbe arrivare venerdì, all’antivigilia di Verona-Juventus, l’ultima recita da professionista dell’ex bianconero Luca Toni. “Il prolungamento di Allegri? E’ una formalità”, ha assicurato nei giorni scorsi Beppe Marotta, impegnato a gratificare il tecnico anche sul fronte del mercato. Le mosse in attacco e a centrocampo dipendono dalle partenze di Morata (facile) e Pogba (difficile, comunque chiamato entro un paio di settimane a precisare le sue volontà). A leggere tra le righe delle sue dichiarazioni al sito della Uefa, il “Polpo” continua a vedere il mondo in bianco e nero: “Sono migliorato molto negli ultimi anni – ha detto Pogba -, penso sia dovuto al fatto di essere circondato da grandi giocatori ma anche umili faticatori che ti fanno lavorare duro. I miei modelli sono calciatori come Gigi Buffon o Andrea Pirlo. Voglio raggiungere i loro stessi traguardi in carriera”.

Può già cominciare, invece, il restyling di una difesa alle prese con la carta d’identità di Barzagli (35 anni domenica), gli acciacchi ricorrenti del 31enne Chiellini e i dubbi del 34enne Evra. Sulla prima scelta Marquinhos (Psg ex Roma) ci sono i radar del Barcellona e di mezza Premier League. Più semplice riportare in Italia il 24enne ex Samp Mustafi, possibile controfigura del partente Caceres, apprezzato per la sua capacità di fare il centrale o all’occorrenza l’esterno destro. Il difensore tedesco è valutato una quindicina di milioni da quel Valencia che detiene anche il cartellino di André Gomes, il primissimo obiettivo per il centrocampo bianconero. Il 22enne portoghese costa almeno 30-35 milioni – ma secondo il portale deportevalenciano.com ne servono il doppio, addirittura 65 – e piace a tante big del vecchio continente. Ma la Juve non demorde e, raggiunto un accordo di massima con la mezzala, nei prossimi giorni contatterà il club spagnolo.

Sotto osservazione anche altri due volti noti del nostro campionato, Benatia (Bayern ex Roma e Udinese) e Savic (Atletico ex Fiorentina), attori non protagonisti della semifinale di ritorno di Champions di ieri all’Allianz Arena: il primo è stato relegato in tribuna da Guardiola, il secondo è entrato soltanto nei minuti di recupero, quando Simeone ha alzato il muro Colchonero. Chissà che la Juve non possa cavalcare il loro malcontento. Per la corsia destra, in corso Galileo Ferraris sognano il brasiliano Danilo (Real), ex compagno di Sandro al Santos e quindi al Porto, prezzato intorno ai 20 milioni dalla Casa Blanca. Marotta sonderà la disponibilità delle merengues non appena andrà a proporre 25 milioni per provare a comprare la “recompra” madridista per Morata. Tra le alternative low-cost De Sciglio (Milan), già avvicinato a gennaio, Widmer (Udinese) e Vrsaljko (Sassuolo).

Oggi intanto la Juve riprende i lavori dopo due giorni di riposo-premio. Domenica a Verona Allegri sarà costretto a praticare un profondo turn over. Oltre ai lungodegenti Caceres e Marchisio, sarà quasi sicuramente privo degli ammaccati Chiellini, Morata e Neto, tutti comunque arruolabili per l’ultima in casa contro la Samp e soprattutto per la finale di Coppa Italia del 21 maggio contro il Milan. Assenti anche ben quattro squalificati: Lichtsteiner, Hernanes, Pogba e Mandzukic. Con l’organico più ristretto di un caffè napoletano, il tecnico livornese dovrebbe confermare il 3-5-2: Barzagli, Bonucci e Rugani davanti a Buffon, Cuadrado e Sandro (oppure Evra) sulle fasce, l’inedito trio formato da Sturaro (o Asamoah), Lemina e Khedira a centrocampo, con attacco affidato giocoforza al duo Dybala-Zaza, sperimentato dal primo minuto in una sola occasione, il 26 settembre in casa del Napoli. Alle loro spalle, tra le linee del 4-3-1-2, c’era l’allora indispensabile e ora quasi desaparecido Pereyra, che spera di tornare un mese dopo la sua ultima apparizione. Per fargli spazio, Allegri potrebbe tornare alla trincea a quattro, escludendo uno tra Bonucci e Rugani e piazzando Padoin sull’out destro al posto di Cuadrado. 

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massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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