Insigne dalla polvere all’altare
Lorenzo Insigne, mattatore ieri alla Dacia Arena di Udine, è passato, parafrasando una famosa ode di manzoniana memoria, dalla polvere all’altare, proprio come il personaggio di cui parla lo scrittore milanese nella sua opera.
E pensare che non doveva neanche giocare, Lorenzo Insigne.. Nella notte, infatti, era stato febbricitante colpito da una leggera influenza. Per fortuna il giovanotto si è ripreso ed ha avuto ‘ok dei medici ed ha giocato e come se ha giocato. Magari giocasse sempre così, il Napoli risolverebbe gran parte dei suoi problemi. Insomma ieri abbiamo rivisto il vero Insigne, un Insigne di pura qualità, una versione di cui si erano perse le tracce visto che da molto tempo a questa parte era stato molto altalenante nelle prestazioni.
Ma a Udine eccolo tornare sull’altare con una prova gigantesca, come se improvvisamente si fosse messo le ali piedi: in dieci minuti, Lorenzo il Magnifico ha collezionato ben quattro palle gol, fra cui due reti ed una traversa che vibra ancora sotto il suo sguardo gelido. Insigne goleador al Friuli, o Dacia Arena, chiamatelo come vi pare, sarà stato l’orgoglio, sarà stato forse anche un colpo di fortuna, ma chi se lo aspettava. Al Napoli manca, e di molto, un centravanti vero, con l’infortunio di Milik sembra tutto più difficile lì davanti. Ed allora occorre fare di necessità virtù, quindi alle mezze punte tocca inventarsi le partite. Al buon Lorenzo, stavolta è riuscito benissimo . Ci volevano un paio di sue genialità per scuotere dei numeri poco esaltanti: nelle ultime 8 partite il Napoli aveva segnato appena 9 gol. Numeri non da Napoli. Mancava, alla fine, la classe di un giocatore come Insigne. Auguriamoci che possa continuare sempre così, lasciandosi definitivamente alle spalle quella polvere di cui parlavamo all’inizio.