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Pino Mauro, il ritorno del leone in scena

Il 2 febbraio 2017, dalle ore 21.00, al teatro Augusteo di Napoli sarà l’occasione per presentare il nuovo progetto discografico che nasce dalla volontà di tanti artisti napoletani di voler rendere omaggio al maestro Pino Mauro che lo accompagneranno in un concerto straordinario duettando con lui. Il leone è tornato, è ancora in piedi.  Il giorno due febbraio Pino Mauro sarà di scena al Teatro Augusteo con grandi artisti al seguito. Lo aspettano gli increduli, i vecchi fan, la gente comune. Un uomo fiero delle sue doti, un lottatore ogni volta. Ne ha subite, come negarlo. Scivoloni, arresti, ma ha cantato dappertutto. Dalla campagna di Villaricca al salotto di Frank Sinatra, a Long Island. Dai camerini dei quartieri più miseri al palco glamour della Rai. Però Sanremo l’ha perduto e non sappiamo la verità. Personaggio controverso, con una grande verve, da una voce cristallina e potente. Il suo canto era delicato, dai gorgheggi andalusi. Il problema sono le storie e le orchestrazioni: ridotte, quasi banali. Lascia intuire che un dono, qual è la sua voce, ha vissuto l’assenza di una seria industria culturale e musicale. Un talento della tradizione senza strutture. È la foto della città degli anni settanta. <<Avevo costruito una vita bellissima. Comoda – racconta Pino Mauro-. Arrivavo a guadagnare 15 milioni di lire al giorno. Uscivo con tante belle donne…Torno dal teatro Smeraldo di Milano e, una volta atterrato a Capodichino, mi ritrovo circondato dalla polizia. Mi portano a Poggioreale e poi all’Ucciardone a Palermo, dicendo che sono un mafioso e traffico stupefacenti. Era quasi Natale. Mi puniscono addirittura con il 41 bis: due anni dentro. La perizia grafica e quella fonica sono a mio favore, ma il giudice non ne tiene conto. Passati due anni, dico due anni, mi assolvono in primo grado per errore di persona. Era il periodo di Tortora, suppergiù. Divorzio da mia moglie Paola e resto al buio. Non lavoro. Finisco nelle mani degli usurai e accumulo quasi un miliardo e mezzo di debiti. Mi sono ripreso lentamente, con il mio coraggio e con l’amore della mia nuova compagna. Mi voleva il maestro De Simone, era il 1999. Ma un pentito mi accusa, mi arrestano di nuovo. Più tardi, ritratterà. Un accanimento, di cui non so chi ringraziare>>. <<Voglio dire alla stampa che sono stato etichettato per decenni come il cantante della malavita, ora è venuto il momento di sdoganarmi. Sono io che mi metto in discussione con i musicisti che mi hanno regalato un sogno – aggiunge Pino Mauro- , non può essere che un onore per me lavorare con artisti di grande spessore. Sono tutti brani rivisitati musicalmente, con arrangiamenti scelti dai musicisti e dagli artisti che hanno collaborato al progetto, dove io partecipo solo con la mia voce>>. Oggi la missione è rendere contemporanei quei racconti  spietati, borderline  producendo anzitutto l’album “Napoli canta… E’ amore!”, e convocando accanto a sé un po’ di colleghi musicisti, tra cui gli Osanna, Enzo Gragnaniello, Franco Ricciardi, Fausto Mesolella, Marco Zurzolo, Tony Cercola, Mauro Gioia, Lucariello, Raiz, Valentina Stella, M’Barka Ben Taleb, Barbara Bonaiuto. Il progetto a cura di Massimo Volpe (pianista e arrangiatore dell’Orchestra italiana di Renzo Arbore) e del regista Carlo Luglio, con la produzione affidata a Figli del Bronx, si svilupperà pure attraverso un documentario biografico, “L’ultimo fuorilegge”. Tra i pezzi hit ricordiamo “La polizia ringrazia”, “ ‘O motoscafo”, “’O fuorilegge”, “O malufiglio”. Una top ten della sceneggiata che fu rigorosa, implacabile, maschilista  e tre liriche più soft e carezzevoli sono l’itinerario che si appresta a percorrere Pino Mauro, simbolo  e perché no, rivale di Mario Merola del genere che negli anni Settanta dominò sui palcoscenici di Napoli e nel mondo. Per l’occasione ci sarà anche Renzo Arbore che canterà nel brano “Puciureale amaro”. Il disco uscirà fine febbraio con etichetta Zeus Record.

Carlo Ferrajuolo

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