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Napoli, un campionato da record, ma il prossimo dovrà essere decisivo

La partenza di Higuain dal Napoli fu un brutto colpo per la società e i tifosi. Un giocatore che era stato fondamentale per la squadra lasciò questa città per andare addirittura dalla rivale Juventus. In quel mese caldo di luglio non c’era altra scelta, sostituire al meglio l’attaccante argentino con un giocatore di pari qualità. La società decise di puntare su Arkadiusz Milik, attaccante dell’Ajax di 22 anni, reduce da 24 reti in 42 presenze nel suo ultimo campionato nella squadra olandese. Inizia il campionato e il polacco dimostra fin da subito le sue qualità, soprattutto sul gioco aereo, segna 5 gol in campionato e 2 in Champions, un inizio niente male. L’8 ottobre però in un’amichevole con la sua Nazionale contro la Danimarca si infortuna: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e di conseguenza 4 mesi fuori dai campi da gioco. Un duro colpo per Sarri, che dopo Higuain, sembrava aver trovato un altro bomber vero, ma la qualità dell’allenatore si vede soprattutto nei momenti di difficoltà, ed ecco che inizia a pensare di schierare Mertens prima punta e quindi come “falso nueve”, dato che fino a quel momento l’attaccante belga aveva agito sempre sulla sinistra e mai al centro dell’attacco. Ebbene Sarri ha avuto ragione anche su questo, Mertens segna a raffica, insieme a Insigne, Callejon e Hamsik, una macchina da gol che ha reso il Napoli l’unica squadra europea ad evere quattro giocatori in doppia cifra. La squadra di Sarri ha regalato calcio spettacolo per l’intera stagione, un grande gioco riconosciuto sia dalla stampa nazionale, che internazionale e il San Paolo ha raggiunto le 50’000 presenze anche in partite che non erano di “cartello”. Di record ce ne sono tanti: quello di punti in classifica: 86, nuovo record di gol in campionato: 94, nuovo record di gol stagionali: 115, 50 reti segnate in trasferta, mai nessuno ci era riuscito prima in Serie A; doppia vittoria a Roma (contro Lazio e Roma) e la doppia vittoria a Milano (contro Inter e Milan), che non si ripeteva dalla stagione 1932/33. Si aggiunge anche il record di ben 26 vittorie complessive, 13 in trasferta, e il minor numero di sconfitte in questo campionato: 4, una in meno della Juventus. Allora sorgono due domande spontenee, la prima è: “Perchè il Napoli non è riuscito a vincere lo scudetto?”. Purtroppo ci sono tanti punti persi nel corso del campionato, cone i pareggi contro Pescara, Genoa, Sassuolo e Palermo, la doppia sconfitta con l’Atalanta e la sconfitta casalinga con la Roma. Forse anche a causa di una Champions League dispendiosa, dove il Napoli si è piazzato primo nel girone ed ha affrontato agli ottavi una delle formazioni più forti d’Europa come il Real Madrid, finalista della massima competizione europea. Ma c’è anche da dire che ci sono stati tanti errori arbitrali sia in alcune gare della Juve, sia in alcune della Roma. La seconda domanda invece è: “Cosa manca al Napoli per giocarsela fino alla fine per lo scudetto?” Davvero poco; i rinnovi, tra tutti quelli di Insigne e Mertens, fanno ben sperare che questa squadra vuole vincere davvero qualcosa di importante insieme al suo allenatore e sicuramente nel prossimo campionato la rosa sarà ancora più matura. Ma sicuramente c’è bisogno di fare il passo in avanti decisivo, completando la rosa con 3 o 4 giocatori di spessore, almeno uno per ogni reparto, e che magari alimentino ancor di più la mentalità vincente, un fattore fondamentale per avere continuità durante l’arco della stagione. Il prossimo campionato che sia quindi quello decisivo per vincere lo scudetto, perchè i tifosi oltre a celebrare le vittorie del passato, vorrebbero finalmente gioire dopo tanti anni, lo meritano loro, la squadra e mister Sarri.

Mariano Potena

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