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ESCLUSIVA PA – Ciro Muro, una vita per il pallone

Ciro Muro il calcio non l’ha mai lasciato; nato a Napoli nel 1964 ha giocato in maglia azzurra per due stagioni, 1983/84 e 1986/87, vincendo uno scudetto ed una Coppa Italia. Un anno nel Pisa e due nella Lazio, dall’87 all’89, quindi è sceso di categoria dove nel 2001 ha chiuso la carriera. Quest’anno ha preso parte al Torneo Intersociale cui partecipa da quando si è ritirato; in pratica ha smesso di giocare solo per…continuare a giocare;
Da quando mi sono ritirato (capisco perfettamente Totti, fu durissima anche per me non provare più quell’adrenalina del prepartita) prendo parte al Torneo Intersociale, torneo amatoriale che è poi è l’unico in cui posso scendere ancora in campo. Dieci anni fa andai a Coverciano per il patentino di 2a UEFA A; la prima cosa che dissero fu “Una volta preso questo patentino non potrete più giocare!” Al che ho girato i tacchi sono andato via,  mi avevan accirere pe m luà o’ pallon’” “Ora alleno in varie scuole di calcio ed è un’esperienza stupenda, il calcio degli studi televisivi, dei salotti, lo lascio ad altri, non fa per me”. Ciro è rimasto legato al calcio con la “C” minuscola, quello dei campetti spelacchiati di periferia, del ghiaccio nelle bustine e delle casacche colorate. “Inoltre sopporto questi numeri indefiniti: 99, 50, 40…ma che è! Quando alleno e distribuisco le magliette e sono rigorosamente dall’1 all’11!
Parlando dell’ottima stagione del Napoli, all’inizio un eventuale terzo posto sarebbe stato visto come un fallimento… “Non scherziamo, quale fallimento! Il Napoli ha proposto un gioco straordinario, mi sono innamorato del calcio di Sarri ed è stata solo sfortuna se il piazzamento non è stato migliore. Il Napoli ha incontrato la Juve, che è quello che è, poi purtroppo ci sono state alcune partite sbagliate, punti persi che alla fine si sono rivelati più pesanti del previsto.” Per l’anno prossimo si è stretto un patto-scudetto… “Il gruppo è sicuramente all’altezza ed avrà fatto esperienza degli errori di quest’anno: mi riferisco a quel cinismo che sarebbe servito in certe occasioni. In avanti abbiamo visto la squadra di cosa è capace, a centrocampo ci sono ottimi elementi come Diawara, Rog e Zielinski, solo la difesa andrebbe un po’ ritoccata. Fondamentali poi le conferme di Mertens e Insigne”.
Lorenzo è napoletano come te, non è facile per voi giocare qui… “Questa maglia è il sogno di qualsiasi bambino che voglia giocare a pallone da queste parti. È chiaro che una volta che la indossi la gente aspetta da te sempre quel qualcosa in più, magari se una partita la giochi male dice “Ecco, è distratto, chissà a cosa pensa, sta pensando di andare altrove… Lorenzo è ormai entrato nel cuore dei tifosi, deve solo stare tranquillo e fare ciò che sa. Quest’anno il suo apporto è stato fondamentale.
Ce ne fossero tanti di napoletani in rosa… “Il futuro del calcio sono quei ragazzini che vedo io, classe 2004, 2005, 2006. Spero davvero che riescano ad affermarsi qui, che Napoli sia un punto di arrivo e non di partenza.

 Antonio Gagliardi

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