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AZZURRI PER SEMPRE – IL SOGNO MONDIALE DI DANIEL BERTONI: IL “PUNTERO”

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il 22 Mar 2014, 12:56
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BERTONIDomenica prossima al San Paolo Napoli e Fiorentina si sifideranno in una gara importante per la classifica. I tifosi di entrambe le squadre non hanno di certo dimenticato il grande Daniel Bertoni che ha giocato in entrambi i club. Nato in Argentina a Bahia Blanca il 14 marzo 1955, inizia a giocare nelle giovanili del Quilmes, la squadra più antica dell’Argentina. A soli 16 anni debutta in Serie A con la prima squadra, collezionando 31 presenze e 12 reti. Nel 1972 viene ceduto all’Independiente di Buenos Aires. In questa squadra vince 2 campionati nazionali, 3 Coppe Libertadores, 3 Coppe Interamericana e 1 Coppa Intercontinenale. Quest’ultima conquistata il 28 novembre 1973 a Roma contro la Juventus, scesa in campo grazie alla rinuncia dell’effettivo campione d’Europa: l’Ajax di Cruyff. Se nel 1975 è un anno difficile per Bertoni, a causa di un calo del rendimento fisico, la stagione 1976/1977 è molto importante per il calciatore argentino. Infatti totalizza 76 presenze e 43 gol, vincendo il campionato. L’ultima partita giocata con l’Independiente è stata quella contro il Talleres il 25 gennaio 1978. Il 1978 è un anno magico per Daniel. In quell’anno infatti si disputavano i mondiali di calcio in Argentina. Proprio l’anno prima, Bertoni confessa di aver sognato di segnare nella finale del Mondiale e alzare la Coppa del Mondo. Ebbene questo grande sogno si avvera il 25 giugno 1978 nella finale contro l’Olanda di Rudi Krol. L’argentina vince per tre a uno e Daniel Bertoni segna l’ultima rete dell’incontro, entrando di diritto nella storia della nazionale albiceleste. Subito dopo il Mondiale, Daniel viene acquistato dal Siviglia per 70 milioni di pesetas. Nel club spagnolo gioca per due stagioni non molto entusiasmanti, totalizzando 57 presenze e 24 reti. Nel 1980 Bertoni approda nel campionato italiano. Viene infatti acquistato dalla Fiorentina, alla corte di Giancarlo Antognoni. Nel suo primo anno con i viola, colleziona 25 presenze e 4 reti. Nella stagione successiva disputa tutte le 30 partite e segna 9 reti, che però non bastranno a far vincere la Fiorentina lo scudetto, sfiorato con un grande testa a testa con la Juventus. In quella stessa stagione, Bertoni diventa il simbolo della squadra. Nel giugno del 1982, Daniel disputa i mondiali di Spagna, ma l’Argentina viene eliminata dall’Italia e dal Brasile. Bertoni va a segno nella gara contro l’Ungheria, vinta per quattro a uno. Nella stagione 1982/1983 è assente per quattro mesi a causa di una epatite virale; al ritorno in campo totalizza 16 presenze e 4 gol. La sua ultima stagione giocata con la maglia viola è la più importante: 10 gol in 26 presenze e terzo posto in classifica. Daniel Bertoni era dotato di grande tecnica, ala destra, tentava la conclusione partendo dalla destra per poi accentrarsi. Era anche un abile pallegiatore con entrambi i piedi e pericoloso sui calci piazzati. C’era però un’eccessiva alternanza di rendimento, soprattutto in trasferta. Nel 1984 la Fiorentina ingaggia Socrates e per Daniel non c’è più posto, essendoci anche Passarella. Lascia così il club fiorentino collezionando in quattro stagioni, 123 presenze e 31 reti. L’argentino quindi viene acquistato dal nuovo Napoli di Diego Armando Maradona con cui, essendo connazionale, formò una buona coppia. La sua prima stagione alle pendici del Vesuvio fu straordinaria: 27 presenze e 11 reti che furono molto importanti per un periodo delicato per gli azzurri. La stagione successiva arriva al Napoli Bruno Giordano al centro dell’attacco e Daniel colleziona 26 presenze e 3 reti, di cui una viene ricordata contro il Lecce in mezza rovesciata. Nella stagione del primo scudetto, il Napoli preferisce Andrea Carnevale a Bertoni. Con la maglia azzurra ha totalizzato 63 presenze e 18 gol. Successivamente l’argentino viene ceduto all’Udinese del suo vecchio allenatore Picchio De Sisti, chiamato ad ottenere la salvezza della squadra. La difficile impresa non avviene. A fine stagione, Bertoni decide di chiudere la carriera. Per tutti viene ricocodato come il “Puntero” e le sue giocate e i suoi gol non verrano mai dimenticate.

Mariano Potena



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