AZZURRI PER SEMPRE

AZZURRI PER SEMPRE – La tecnica di Bruno Giordano: componente della Ma-Gi-Ca

Domenica prossima allo stadio San Paolo il Napoli ospiterà la Lazio. I tifosi azzurri ricorderanno di certo un giocatore che ha indossato sia la maglia azzurra che quella biancoceleste: Bruno Giordano. Nato il 13 agosto 1956, inizia a giocare a calcio fin da piccolo e a soli 13 anni viene ingaggiato dalla Lazio, scoperto proprio da un giocatore biancoceleste: Enrique Flamini. Nella Lazio inizia a giocare nelle giovanili, dove vince un campionato primavera; esordisce in Serie A a 19 anni nella partita Sampdoria-Lazio, in cui gli ospiti vinsero proprio con una sua rete. Chiude il suo primo anno con la Lazio con 14 presenze 5 reti, di cui una segnata contro il Como: partita decisiva per la permanenza in Serie A. Date le sue doti tecniche venne considerato l’erede di Giorgio Chinaglia, che allora si trasferì ai New York Cosmos. Dal 1976 al 1978 la squadra capitolina viene allenata da Luis Vinicio, e Giordano dimostra le sue grandi qualità segnando 22 reti in due stagioni. Amante del dribbling, Bruno aveva un gran tiro in entrambi i piedi; storico un suo gol realizzato con un pallonetto nella partita Lazio-Juventus 3-0 del 2 ottobre 1977. La stagione 1978/1979 fu per Bruno Giordano una stagione importante: infatti con 19 reti in 30 presenze diventa capocannoniere delle Serie A. Per quanto riguarda l’esperienza con la maglia dell’Italia, Giordano colleziona 16 presenze e 8 gol nella Nazionale Under 21 ed esordisce in Nazionale Maggiore il 5 dicembre 1978 in un’amichevole contro la Spagna. Con la maglia dell’Italia totalizza 13 presenze e 1 gol. Nel 1980, Bruno Giordano viene convolto nello scandalo del “Calcioscommesse”: viene squalificato per 18 mesi insieme al suo amico Lionello Manfredonia, ma poi la C.A.F.(commissione d’appello tributario) gli aumenta la pena di ulteriori 24 mesi, mentre la Lazio viene retrocessa d’ufficio in Serie B. Dopo due stagioni di assenza, Giordano ritorna a giocare con la Lazio nella serie cadetta e contribuisce alla promozione in massima serie con 18 reti, diventando capocannoniere della Serie B. Nel 1983 Chinaglia ritorna alla Lazio in veste di presidente, ma per Giordano fu una stagione sfortunata a causa di un infortunio causato da un brutto intervento di Bogoni in una gara contro l’Ascoli. L’infortunio lo tiene lontano dai campi di gioco per 4 mesi e successivamente torna in campo per contribuire alla salvezza della squadra. Nella stagione seguente la Lazio rerocede in Serie B e Bruno Giordano viene acquistato dal Napoli per oltre 5 miliardi di lire. Dopo 10 anni lascia la Lazio con un totale di 108 reti segnate. Il suo primo anno al Napoli si conclude con 10 gol in 25 presenze e nella stagione successiva, vince con i partenopei lo scudetto e la Coppa Italia dove diventa capocannoniere della competizione con 10 reti. Con Carnevale prima e con Careca poi, forma insieme a Maradona il famoso tridente della MaGiCa. Dopo tre anni, lascia il Napoli collezionando 78 presenze e 23 gol. La stagione seguente, Giordano approda all’Ascoli e con 10 reti siglate contribuisce alla salvezza della squadra. Nella stagione 1989/1990 viene acquistato dal Bologna dove segna 7 reti in 33 presenze. Nel 1990 fa ritorno all’Ascoli allora in Serie B e la squadra marchigiana viene promossa in Serie A. La stagione 1991/1992 fu per Giordano l’ultima da calciatore. Nel 1993 inizia la sua carriera da allenatore nella squadra del Monterotondo. Nel 1996 conquista la promozione in Serie C2 alla guida del Crotone. Nel 2013 diventa allenatore dell’Ascoli e nello scorso febbraio viene sollevato dall’incarico. E’ stato anche commentatore tecnico di vari canali e soprattutto della Rai.

Mariano Potena

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