MESSAGGI Benitez, per ripartire avendo un’altra coppa Italia in bacheca e poi la qualificazione in Champions League e ancora una sintonia tra De Laurentiis e quell’allenatore che l’ha stregato e che all’Olimpico gli ha strappato apprezzamenti in serie: «Tanto di cappello a Rafa, ch’è stato capace di vincere subito: riuscire ad imporsi in Italia è difficile, farlo a Napoli è difficilissimo. Il successo è un premio alle sue capacità ed un professionista di questio livello non potrà che restare con noi e a lungo. Io auguro a lui ed alla sua famiglia ogni bene». La famiglia: le corde che toccano il cuore di Rafa sono in quel riferimento esplicito ai suoi affetti più intensi, alla moglie ed alla figlie che vivono a Liverpool e che rappresentano l’umanissimo tormento d’un marito e d’un padre che avverte il richiamo dei sentimenti.
RESTA Ma Napoli è ancora sua, un panorama (professionalmente) irrinunciabile, un patrimonio (tecnico) sul quale continuare ad investire anche emotivamente: parleranno, è certo ed è ovvio, e lo faranno ufficialmente in questi giorni, prima che De Laurentiis parta per Los Angeles; e poi lo rifaranno al rientro del presidente dagli States; e se servirà lo farà il manager del tecnico con l’amministratore delegato Chiavelli; e continuerà a farlo ancora, nella quiete di Castelvolturno, Riccardo Bigon, ormai lo specchio d’una coscienza che vuole confrontarsi.
LA SCELTA DI VITA Sì, senza alcuna ombra di dubbio: lasciandosi cullare dolcemente, teneramente, dalla magia di una notte che all’Olimpico è rimasta seriamente ferita da quel clima mesto, dalle notizie raggelanti che arrivavano dall’esterno. Sì, al di là di quell’opzione: perché c’è una «complicità» ch’esplosa tra De Laurentiis e Benitez e la tentazione di spingersi oltre l’opzione: un anno ancora, poi si vedrà. «Perché questa vittoria ha avuto un sapore particolare» . E vivranno felici e contenti.
Corriere dello Sport