PRIMA TAPPA Bella davvero, la storia in questione. Un lampo d’amore che lava il fango e scalda il cuore almeno per il tempo utile ad apprendere i fatti. Precisamente questi: sabato i signori Insigne raggiungono Roma in auto insieme con Jenny, la moglie di Lorenzo, e insieme si accomodano in tribuna per applaudire il genietto di casa. L’unico in grado di restituire il sorriso, dopo la paura e l’apprensione, con quei due gol d’autore consegnati alla storia in un batter d’occhi. Bim-bum, la Fiorentina è battuta: la Coppa è azzurra, sotto gli occhi di Prandelli, e comincia il Giro d’Italia.
CHE STRESS Cosa non si fa per un figlio? Dunque: la partita finisce e, dopo quasi tre ore di viaggio, intorno alle 4 gli Insigne portano Jenny a casa, a Frattaminore, e poi papà Carmine si fionda a Castelvolturno ad accogliere Lorenzo. Il tempo di accompagnare anche lui, di rientrare a Frattamaggiore per una doccia e riposare un paio d’ore, e la giostra ricomincia: mamma Patrizia prepara un bel thermos di caffè e si riparte, di buon mattino, in direzione di Perugia. Dove ieri ad attenderli c’era Roberto, 20 anni l’11 maggio, rientrato in gruppo dopo un grave infortunio giusto in tempo per brindare alla promozione in B (ottenuta ieri battendo il Frosinone al Curi per 1-0). Alè, bravissimi e via: di nuovo in auto, stavolta con il figlio minore e un amico al volante, verso Frattamaggiore. Casa. Che stress, però che gioia: da oggi la famiglia Insigne è di nuovo riunita. Mamma e papà? Esausti, altroché, ma felici e vincenti.
Corriere dello Sport