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Il Mago, Osvaldo, Arrigo: Romagna mia, valzer di allenatori

Quante partite… a scacchi
Caratteristica peculiare delle maglie del Rimini, da sempre, è il disegno a quarti contrapposti, a scacchiera insomma. Dal 1920 i quarti sono bianchi e rossi, ma nei quattro anni precedenti erano bianchie  verdi. Il Mago, l’Osvaldo, l’Arrigo
In A, il Rimini, non ha mai giocato. Ma di allenatori di alto rango, in Romagna, ne sono passati diversi: Helenio Herrera (per due mesi, ma senza la qualifica ufficiale: poi tornò al Barcellona), poi Bagnoli e Sacchi, prima che prendessero il volo. Rimini a nord, al centro, al sud Che sia Romagna è fuori di dubbio. Ma fra il 1983 e il 2004, fra C2 e C1, il Rimini ha giocato in tutti i gironi geografici possibili: quello settentrionale, quello centrale, quello meridionale, affrontando tutte le avversarie possibili e immaginabili. Così sognò Bellavista
L’era del presidente Vincenzo Bellavista è stata, abbastanza indiscutibilmente, la migliore nella storia del Rimini, che in due stagioni sfiorò i play off per la promozione in A. Bellavista, che sognava la A, venne a mancare nel maggio 2007. Quel brasiliano senza documenti
Settembre 2005, Rimini in B in trasferta a Mantova. Il tecnico Acori convoca 18 giocatori e pensa di fare esordire in Italia un giovane difensore brasiliano di proprietà del Milan. Ma il ragazzo dimentica a casa i documenti e non può andare a referto. Il suo nome? Rodrigo Izecson dos Santos Leite, ovvero Digao. Il fratello di Kakà.
Acori style

Valiani, Ricchiuti e Jeda dietro, davanti Floccari prima, Moscardelli, Matri e Vantaggiato poi: il Rimini di Acori, fra C1 è B, è stato per almeno un triennio una delle squadre dalla fase offensiva più piacevole in Italia. Merito del tecnico e di alcuni interpreti di ottimo livello. Maledetta Calciopoli… Non fosse stato per Calciopoli, il Rimini in A ci sarebbe forse anche arrivato, o almeno avrebbe giocato i play off nel 2007. Ma i play off quell’anno non si disputarono: la Juve record trascinò dietro di sé direttamente in A anche Napoli e Genoa. Troppi punti di distacco fra terza e quarta, niente spareggi. Il Rimini aveva chiuso quinto.
Benedetta Calciopoli…
Non fosse stato per Calciopoli, però, il 9 settembre 2006 il Neri non sarebbe mai stato lo stadio più importante d’Italia: Rimini-Juventus 1-1, infatti, fu la prima sfida in B dei bianconeri. Quel giorno giocava anche la A, ma non interessava a nessuno. In B anche con Milan, Lazio e Napoli
Nella sua storia, il Rimini ha giocato appena 9 campionati di B. Ma quelli con i grossi calibri li ha giocati tutti: ha giocato infatti in cadetteria, volta per volta, con il Milan, la Lazio, la Juventus e il Napoli. E in C2 affrontò la rinata Fiorentina. Romeo Neri, lo stadio del ginnasta
Lo stadio di Rimini è intitolato a Romeo Neri, ginnasta che fu gloria sportiva di Rimini, tre volte campione olimpico e una volta argento fra il 1928 e il 1932, nonché quattro volte campione assoluto nazionale.

Fonte: SkySport

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