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Napoli, l’atto d’amore e d’accusa di Lady Mertens

La vena giornalistica di Katrin Kerkhofs, compagna di Dries Mertens che fino a qualche tempo fa lavorava per una televisione belga, viene fuori interamente nel profilo di Napoli stilato sul suo blog, Juliet’s Journey. La sintesi: Katrin detta Kat sfata i luoghi comuni, celebra il popolo e la bellezza della città ma non nasconde le problematiche. Con tanto di consiglio finale al pubblico dei viaggiatori che, dopo tutto, pare decisamente superfluo: « Se riuscite a mettere da parte il caos e l’odore di spazzatura, a Napoli trascorrete momenti fantastici!».

CHE BELLEZZA . E allora, “Vedi Napoli e poi muori”. Sì, è questo il titolo scelto da lady Mertens per l’articolo sulla città pubblicato sul blog di Juliet. Che, per intenderci, è l’inseparabile cagnolina che Dries e Kat hanno adottato in Spagna. « Dopo un anno trascorso come una turista novellina a cercare di adattarmi ai ritmi della città (cosa impossibile), posso affermare che Napoli è una delle città più sottovalutate d’Europa », l’incipit carico di emozione. « La frase di Goethe, ‘Vedi Napoli e poi muori’, non potrebbe essere più appropriata. La bellezza della città va oltre le parole ». Del tipo: indescrivibile.

GODFATHER CHI? Il secondo passaggio, poi, è dedicato alle problematiche. « Napoli non ha una buona reputazione tra i turisti. Venire qua non è paragonabile a qualsiasi altro viaggio normale. E’ una città difficile e piena di contraddizioni. Ma per capirla bisogna conoscere la sua storia ». La Kerkhofs si produce in una serie di cenni storici che culminano nell’Unità d’Italia, nell’impoverimento e nella nascita della camorra. Con taglio netto ai luoghi comuni. « Prima di venire immaginavo anche situazioni tipo il Padrino ». Godfather, per la precisione. « Con sparatorie per le strade e offerte che non avrei potuto rifiutare: ma non accade nulla di tutto questo. E non mi sono mai imbattuta nella Camorra. Se sei un criminale devi stare attento, ma questo accade ovunque. Però spesso per fare dei lavori bisogna chiamare una ditta della Camorra, e molti bar e ristoranti pagano il pizzo. Una situazione triste e incomprensibile per uno straniero, ma per i napoletani è normale. Da turisti non ve ne accorgerete».

JULIET E L’IMMONDIZIA . Secondo Kat, invece, non si può evitare « di notare e sopportare il meraviglioso aroma di spazzatura ». Da qui, via a parlare di eco mafia: « Un business molto sporco della Camorra: smaltiscono illegalmente i rifiuti tossici e per far proseguire l’affare sabotano la costruzione di altri siti di smaltimento. Napoli è famosa per la crisi dei rifiuti del 2007, ma per fortuna è il passato. Anche se la raccolta non è ancora perfetta: mi sembra di essere l’unica a fare la differenziata ». A cotè è an che pubblicata una foto del cane, in posa davanti a un mucchio di rifiuti, con la didascalia: « Juliet ama annusare la spazzatura durante le nostre passeggiate ».

AVVERTENZE . Finale dedicate ai consigli: « La mentalità dei napoletani è bellissima: anche da turisti vi accorgerete di quanto siano orgogliosi di aiutarvi. Non menzionate, però, le città del Nord, specialmente Milano, il nemico. Soprattutto del calcio. E ancora: non indossate orologi preziosi, le rapine ci sono quando vengono esibiti, ed evitate i Quartieri Spagnoli di notte. Non fraintendetemi: sono bellissimi e vanno visitati, come Spaccanapoli, ma ogni città ha quartieri da evitare di notte ».

Corriere dello Sport
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