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Prestisimone: “Napoli, il difficile è mantenere la calma”

Paolo Prestisimone, noto giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Il difficile ora è mantenere la calma, conservare e difendere quel pò di raziocinio che resta e che se ne va, trascinato dalle onde lunghe del mare in burrasca. Peccato mortale sarebbe il peggioramento di una situazione già rovinosa e che rischia di scapparci di mano. A tutti, e il plurale maiestatis mai come stavolta ci corre in soccorso. Perché scapperebbe di mano a tutti, società, giocatori, città, tifosi, critici. Già, il difficile viene adesso. Sparare a zero la soluzione apparentemente più facile può servire fino ad un certo punto: Internet, i social network, radio, tv, i giornali, anche online sono pieni di soluzioni più o meno definitive, spesso estreme. Le più facili. Tra le mille che zampillano qui e là particolarmente centrata ci è sembrata la posizione proprio di Napoli Magazine: il Napoli s’è involuto, è un fatto, non solo un’opinione. Nella burrasca è inerme, subisce tuoni, fulmini e delusioni in serie. Si ripara solo con le mani sulla testa. La squadra ha inesorabilmente perso forza, carattere e identità: quattro partite quattro punti, Champions addio, corsa scudetto o anche zone nobili in campionato pure. Peggio sembrava impossibile fare. Il Napoli c’è riuscito. E fa sanguinare i cuori azzurri il triste aggrapparsi agli specchi di Benitez, che ripete a memoria il ritornello dei tanti attacchi, dei tanti minuti di possesso palla, dei tantissimi tiri in porta. Come se tutte queste cifre (vere) non fossero ancor di più un demerito. Ma tanto “ci riprenderemo”, “io ci credo”, “ho fiducia”, “non rischio il posto”. Don Rafè non è certo aiutato dal fisico nella difficile arrampicata di cui sopra. Anzi. Ora come ora fa quasi tenerezza, mentre al popolo napoletano fa anzi rabbia. Però. C’è un però: zio Ben, il Pacioccone sovrappeso, non può essere diventato un asino da che era un leone l’anno scorso e comunque fino al via stagionale. Certo, non siamo una città da compromessi. Ma proviamo per una volta a farci un pò furbi, o almeno, per quel che è possibile, limitare i danni. La crisi, come spesso accade, non salva nessuno. Abbiamo per esempio visto con tristezza il bravo responsabile dell’ufficio stampa azzurro trascinar via Inler da un microfono tv per evitargli una risposta difficile. Che fare. Siamo nel tunnel, non si vede l’uscita. In questo mare di legittimi dubbi l’unica certezza è che far finta di niente, nascondere la testa sotto terra come lo struzzo (come sta facendo Benitez) non serve. Ai mille numeri (tiri, minuti di possesso-palla, ecc. ecc.) che don Rafé sciorina per giustificare il flop deve aggiungere i gol incassati (sempre almeno uno nelle sette gare ufficiali giocate). Nascondersi e nascondere i guai no, questo no”.

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