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Young Boys-Napoli, i top e i flop di Paolo Prestisimone

Paolo Prestisimone, noto giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Far finta di aver visto una partita tra due squadre(tte) di calcio di quella che è pur sempre la seconda coppa (-etta) di calcio d’Europa è mestiere difficile anche per chi ne ha viste millanta che tutta notte canta. Giudicare migliori (migliori si fa per dire) e peggiori neanche a parlarne. Lo stadiolo di Berna è stato invece teatro perfetto di una triste recita tra guitti d’avanspettacolo dove persino le stecche sono talvolta parse assoli non disprezzabili. Questo ora tocca ai napoletani, intesi come attori e pubblico, e tocca pure farsela piacere.

BUONI (MENO PEGGIO)

Vattelapesca –  Ripassate prego. Roba da esame professionale pescarne qualcuno tra quelli in maglia azzurra. Ci proviamo, chiediamo comprensione. Qualcuno ci aiuti.

Mertens 6 – Dal passino (a maglie larghe) spunta il belghetto che almeno fa finta di ricordarsi d’esser stato un predatore, persino di lusso. Canta e porta la croce, soprattutto porta la croce.

CATTIVI

Benitez 4 – E’ omaggio al suo Sapere classificarlo, anzi bocciarlo. Ci perdonerà, speriamo, ma bocciare il Gran Maestro significa non riconoscere come sua la combriccola vista a Berna. Un’allegra (si fa per dire allegra) comitiva di dopolavoristi in gita sociale. Nessuno che sapesse manco raccontar barzellette. Idee zero virgola zero, novità tattiche zero virgola zero. No, quella vista non doveva essere una sua squadra, sicuro…

Michu 3 – Siamo larghi di voto. Non pervenuto. Doveva essere in campo ma ha perso la strada che dagli spogliatoi porta sul campo. Infatti dopo era profumato, pulitissimo, luccicante. E grazie, era rimasto sotto la doccia per 90’…

Albiol 4 – Di memoria corta. Non ha ricordato la zona di campo di sua pertinenza, chiunque passasse in maglia nero-gialla, anzi, gli stendeva un tappeto rosso. Questione d’educazione. Un milord.

Jorginho 3 – Altro gentleman. Persino più di tutti. Non ne azzecca una che sia una. E tutto fatto al rallentatore. E’ fine palleggiatore, dicono. Per pudore non indaghiamo con quali palle si sia cimentato.

Maggio, Henrique e chi volete 4 – Acceleriamo i tempi e facilitiamo la categorie di lavoratori del giornale che fino a poche ore fa son state quelle che per ultime lasciavano banco di lavoro. Tocca ai distributori l’ultimo sforzo. Alla prossima. Peggio non potrà andare”.

 

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