Il primo tempo è stato tutto all’insegna di un possesso palla prolungato del Napoli, che faticava a trovare profondità al cospetto di una difesa atalantina tutta arroccata a protezione del proprio portiere. Nei primissimi minuti gli azzurri avevano cercato di scardinare il fortino bergamasco andando a trovare Hamsik tra le linee e sollecitando spesso l’uno-contro-uno di Mertens sulla sinistra. Tuttavia il baricentro molto basso e l’attenzione dei centrali rendeva quasi impossibile il compito del Napoli che, incapace di trovare spazi per i propri attaccanti, è stato costretto a reiterare un possesso palla che con l’andare dei minuti si è fatto sempre più fine a sé stesso.
Nella ripresa, come detto, l’Atalanta ha cercato di farsi più propositiva, pur non scoprendosi mai totalmente. Il Napoli invece ha avuto momenti di smarrimento, soprattutto dopo la rete del Tanque Denis. La reazione degli uomini di Benitez è stata forse tardiva, ma si è fatta veemente nei minuti finali. I partenopei si sono affidati soprattutto ad Insigne per cercare di inventare la giocata che potesse sorprendere l’attenta retroguardia avversaria e proprio dai piedi del fantasista di Frattamaggiore è arrivato l’assist per la rete di Higuaìn. Solo una magia come quella del gol del pareggio siglata dal Pipita poteva spezzare l’incantesimo che proteggeva la porta dell’ottimo Sportiello, protagonista nell’intervento su Mertens e sul rigore di Higuaìn nel finale, e fortunato sull’errore di Callejòn sulla linea, a porta vuota.
Sul campo non certo favorevole di Bergamo, gli azzurri non riescono dunque ad andare oltre il pareggio. La vittoria avrebbe portato il Napoli al terzo posto solitario in classifica, ma questo appuntamento potrebbe essere solo rimandato. Il livello basso in maniera deprimente della Serie A, infatti, lascia presagire che a breve la squadra di Benitez possa raggiungere quella posizione, nonostante gli alti e bassi e la crisi dei primi mesi.
OBIETTIVO NAPOLI – La dea bendata salva l’Atalanta
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