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Ricomincio da X. Mancini-bis sulle orme di Lippi e Capello

X-factor per Roberto Mancini, che aveva già sofferto di pareggite durante la sua prima avventura nerazzurra (Foto Getty)

La “seconda prima” dell’allenatore dell’Inter si chiude con un pareggio: capitò anche all’ex-Ct della Nazionale e a Don Fabio in ben due occasioni, con Milan e Real. Ritorni vittoriosi per Sacchi, Boskov e Trap, ma poi…

Se non fosse stato per Obi, ci troveremmo a commentare un fatto praticamente inedito: un allenatore che torna a distanza di anni su una panchina che gli ha regalato gioie e successi e perde all’esordio-bis. E invece la prima seconda Inter di Mancini si salva e l’allenatore nerazzurro rientra nel club di quelli che hanno ricominciato in maniera soft, con un pareggio. Lippi, Capello, Zeman: la compagnia è ottima.

Lippi-bis: 2-2 con l’Austria – Ben due i ritorni di Marcello Lippi: nel 2001 quello sulla panchina della Juventus (che aveva già allenato dal ‘94 al ’99, prima di tradirla proprio con l’Inter), nel 2008 quello da Ct della Nazionale, condotta due anni prima alla vittoria Mondiale e poi lasciata in mano a Donadoni. E se il ritorno bianconero fu un gran successo (4-0 al Venezia alla prima e scudetto del 5 maggio a fine stagione), non si può dire altrettanto di quello in Azzurro, con la rincorsa al disastroso Mondiale sudafricano che inizia con un pari, in amichevole, contro l’Austria (2-2).

I pareggi dei Capello-bis – Di grandi ritorni se ne intende anche Fabio Capello, per due volte sulla panchina del Milan e per due volte su quella del Real Madrid. Entrambe le sue seconde avventure iniziarono con un pareggio, ma ebbero esiti ben diversi. Nel 1997 ricomincia da un 1-1 contro il Piacenza, ma il suo Milan – ben lontano da quello che aveva portato sul tetto d’Europa nel ’94 – chiuderà la stagione con un misero decimo posto; nel 2006, invece, il pari alla prima gli porta bene. Richiamato dalle merengues con cui aveva conquistato la Liga dieci anni prima, fa 0-0 con il Villarreal al secondo debutto e poi fa nuovamente suo il titolo al termine di una straordinaria rimonta sul Barcellona. È l’anno di Van Nistelrooy capocannoniere, di Ronaldo ceduto a gennaio al Milan (al suo posto arriverà Higuain), del Cassano che lo imita e di un giovane Borja Valero che proprio Don Fabio pesca dalla cantera e fa debuttare in Champions.

Pari spettacolo dello Zeman-bis – Ritorno nel segno della X anche per Zeman alla Roma, nella stagione 2012: 2-2 contro il Catania alla prima di campionato, salvato dal 18enne Nico Lopez. Tredici anni dopo aver conquistato il cuore del popolo giallorosso, il boemo ricominciò dal tridente, e come altrimenti. L’eterno Totti con Osvaldo e Lamela: curioso come oggi siano uno una pedina e l’altro un sogno del Mancio.

Chi vinse… poi perse – Certo, oltre al Lippi-bis ci sono stati altri grandi ritorni con vittoria. Ma si consoli, il Mancio: in genere non portano molta fortuna. Non furono stagioni memorabili né per Sacchi (richiamato dal Milan nel ’96, dopo che Pasquale Luiso aveva rovesciato in un colpo solo la palla in rete e Tabarez giù dalla panchina: vinse la prima con l’Udinese ma finì undicesimo!), né per Boskov (Samp-bis nel ’97, chiamato al posto di Menotti: vince la prima col Bari ma chiude decimo), e neanche al Trap andò tanto meglio (la Juve lo richiama nel ’91, lui batte la Fiorentina all’esordio ma poi il Milan gli soffia lo scudetto). Stai a vedere che quasi quasi il Mancio è contento di non averlo vinto, questo derby.

Fonte: SkySport

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