JOLLY PREZIOSO. Stando alle mere previsioni, partirebbe in vantaggio Dries, ma il Jonathan di Toronto ha dimostrato di essere il jolly più calzante dell’intera rosa. Sin dai suoi primi passi con la casacca azzurra, da quando il 31 agosto affondò da solo il Genoa sul suo terreno, con rapinoso gol al 95′. Un capolavoro, se visto dalla prospettiva dei tempi (perfetti) d’inserimento, ma anche da quell’ingresso in campo avvenuto solo nell’ultimo quarto d’ora. Se Mertens può assicurare spesso superiorità sulla trequarti e la possibilità di un insidioso tiro a giro, De Guzman sa essere come pochi duttile e disponibile a cimentarsi in svariate zone del campo, riuscendo a farsi apprezzare anche in copertura, a rilanciare l’azione e crossare. Lo si è visto proprio nell’ultima recente sfida con la Juve: a Doha cavalcata sull’out, un paio di oppositori saltati e cross perfetto col mancino per il primo pareggio del Pipita. Come se l’avesse fatto da sempre. Ci sono peraltro da mettere in conto anche sei reti nel novero dei 760 minuti giocati, di cui ben tre in Europa League e rifilate in un’unica soluzione agli svizzeri dello Young Boys. E poi a Cagliari ed Empoli, oltre al Genoa. In definitiva, De Guzman in termini di minutaggio è stato ultimamente impiegato di più in trasferta, e ci terrebbe perciò particolarmente a conquistare il San Paolo in un’occasione unica come il big-match di domani notte.
Corriere dello Sport