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Lucariello: “Napoli, un sacrificio per un buon asado”

lucarielloGianfranco Lucariello, noto giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Un’altra incompiuta, la sessione di riparazione di calciomercato per il Napoli, finora. A sentire il diesse azzurro Bigon – e al di là delle voci che riferiscono invece della presenza della società di De Laurentiis in tantissime trattative, forse troppe, – il club di Castel Volturno si ferma a Gabbiadini e Strinic, lasciando irrisolto il problema del centrocampo ed anche quello del difensore centrale, ora come ora, ed a meno di piacevoli sorprese. Tutto ciò mentre si è scatenata la guerra tra tutte le pretendenti alla pioggia d’oro dell’Uefa per la terza squadra – dopo Juventus e Roma – che avrà diritto a partecipare alla Champions. Milioni e milioni di euro che fanno comodo a Napoli, Lazio, Sampdoria, Fiorentina, Genoa, Milan e Inter, tutte vogliose e pronte a sbranarsi nella corsa verso il preliminare. Per evitare traumi pericolosi e preoccupanti contraccolpi nelle tifoserie i club impegnati nell’importante volata che è già scattata, cercano di allentare pubblicamente le tensioni che invece si portano in corpo: la tesi comune è quella riferita alla lunghezza del campionato, arrivato al giro di boa, e che il tragitto intermedio non compromette né assicura alcun che. Giusto, verissimo, ma sono anche balle, giacchè le partite è meglio vincerle subito, senza rimandare gli appuntamenti. E’ vero anche che i conti si faranno alla fine, è tra l’altro la filosofia che consente a presidenti e allenatori di vivere di rendita sino alla conclusione della stagione e che dà modo di tenere le piazze frenate sui risultati eventualmente negativi e sugli insuccessi dovuti a mancate manovre e operazioni di rafforzamento. Non è il caso del Napoli, o non del tutto. E’ vero, ci sono lacune da colmare nei ranghi, a livello tecnico. Lo dicevamo nell’apertura ed è risaputo. D’altra parte club e squadra ne hanno fatto le spese nel preliminare d’inizio stagione contro l’Athletic Bilbao: il mancato passaggio ai gironi di qualificazione è costato al Napoli una cifra sotto i 40 milioni di euro. La squadra di Benitez – malgrado le carenze – resta tuttavia un complesso piuttosto forte ed in grado di porsi in una posizione di autentico privilegio nella corsa al terzo posto rispetto agli avversari citati cominciando con la Lazio e senza rimandare gli appuntamenti con i tre punti. Cosa serve? Beh, è un motivo ormai mandato a memoria, con gli accenti comuni sottolineati a più riprese da Rafa Benitez: intensità, continuità e personalità, i tre denominatori fondamentali nella solida costituzione di un gruppo di calciatori vincenti. Diciamola tutta, sarebbe un bel guaio per il Napoli dover rinunciare di nuovo alla pioggia d’oro della Champions. E’ già successo una volta con le conseguenze che conosciamo: tocca insomma al club darsi una regolata magari attraverso un sacrificio, necessario per completare i ranghi a gennaio e per bloccare Benitez ai fini della continuità del progetto e dei risultati. Altrimenti l’asado per buono che sia resterà sullo stomaco non soltanto ai giocatori e a De Laurentiis. Un pò a tutti”.

 

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