SPIEGAZIONI Ed è stato proprio Collina (da solo) ad aprire la riunione. Il designatore Uefa ha spiegato il progetto e illustrato il lavoro (spesso oscuro e di prevenzione) degli addizionali. Si è poi soffermato sul concetto di squadra allargata e sui vantaggi («notevoli») correlati. Analisi ribadita da Rizzoli e da Messina, che si è soffermato sui metodi di scelta, spiegando i meccanismi che portano ad abbinareì fischietti esperti con altri provenienti dalla B.Una esposizione ampia che ha «sorpreso» i dirigenti dei club. «Abbiamo capito come siano importanti i giudici di porta: diminuiscono la possibilità di errore. Proprio quello che vogliamo» è stato il commento unanime dei rappresentanti della Lega di A. Insomma, c’è la volontà tecnica di mantenere gli addizionali anche perché con l’avvento della tecnologia saranno sgravati da un compito delicato e potranno aiutare ancora di più l’arbitro centrale. Resta da superare il problema economico (poco più di un milione): sarà necessario un passaggio in assemblea dove verrà illustrata la relazione favorevole agli addizionali. I tempi sono stretti: entro marzo bisogna avviare l’asta per avere la tecnologia nella prossima stagione; tempi poco più lunghi anche per la conferma dei giudici di porta. L’Aia deve definire gli organici e la decisione sugli addizionali ha il suo peso. Un doppio «sì» sembra possibile, come ammette Nicchi: «Credo ci siano buone possibilità. La Lega farà le sue valutazioni, ma ci è sembrato di capire che siamo tutti d’accordo».
La Gazzetta dello Sport