EQUILIBRIO Benitez, che da sempre è un allenatore molto attento alla fase difensiva, ma che al Napoli non è riuscito in due anni a dare equilibrio, può essere soddisfatto del rendimento di Albiol e compagni in giro per l’Europa. Dopo il tracollo di Bilbao, la retroguardia ha serrato le fila e soltanto in una circostanza, in casa dello Young Boys, gli azzurri hanno incassato due reti in novanta minuti. Il Napoli è volato ai quarti di finale di Europa League con una formula semplice: alla qualità dei suoi attaccanti ha abbinato la solidità di un reparto, quello arretrato, che fin qui è spesso finito sotto accusa. A proposito, anche con il Wolfsburg, micidiale sulle palle inattive che sono il tallone d’Achille del Napoli, sarà importante riuscire a concedere pochi spazi agli avversari se si vorrà accedere alle semifinali.
FORTINO E COLABRODO Ma perché in Europa il Napoli è un fortino ed in Italia un colabrodo? Innanzitutto, va detto che fin qui il valore degli avversari incontrati in campo internazionale è apparso davvero modesto, ma a questo aspetto bisogna aggiungere che tatticamente il nostro campionato propone alla squadra di Benitez situazioni spesso intricate. Difficilmente in Europa League il Napoli ha affrontato squadre chiuse che sfruttavano l’arma del contropiede, come ad esempio ha fatto in modo magistrale il Verona e come si appresta a fare domani al San Paolo l’Atalanta del grande ex Edy Reja. Addirittura, nelle ultime 5 partite di campionato il Napoli ha preso otto gol. Con Palermo, Torino ed Inter si sono visti i soliti errori: praterie lasciate alle ripartenze avversarie, disattenzioni sui calci piazzati ed errori dei singoli. Adesso Rafa deve fare i conti anche con l’emergenza: Albiol e Ghoulam sono squalificati, Strinic invece è infortunato. Per fortuna, però, Koulibaly ha recuperato e sarà della partita con al suo fianco uno tra Henrique e Britos. Quest’ultimo è in ballottaggio anche con Mesto per la fascia sinistra. Insomma, per domani Benitez ha gli uomini contati…e neppure una sfida europea sulla quale poter fare affidamento.
La Gazzetta dello Sport