3° GABBIADINI-HIGUAIN – Al terzo posto, pari merito, Gabbiadini e Higuain: non solo e non tanto perché tutt’e due hanno fatto goal quanto perché, in occasione del tunnel a cazzimma con cui Gabbiadini ha beffato Viviano, Higuain era così impegnato a jastemmare tutti i santi delle religioni monoteistiche e politeistiche che Gabbiadini non gli aveva passato il pallone da non accorgersi che Manolo aveva fatto goal. Gianni e Pinotto, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Una scena fantastica, li amo.
2° DAVID LOPEZ – Al secondo posto Lopez: allora ragazzi, questo uaglione tiene carattere. Quando arrivò a Napoli si beccò una caterva di male parole solo perché si chiamava giustappunto David Lopez e non, che ne so, Maxime Gonalons o Javier Mascherano. Come se a me qualcuno prima mi chiamasse a fare un servizio fotografico ‘ncopp a spiaggia e poi mi pigliasse a male parole perché tutt’intera non arrivo al polpaccio di Naomi Campbell. Uè, bello, ma tu, tu mi hai chiamato! Ecco, Lopez una cosa del genere non l’ha mai detta: sempre misurato, sempre testa bassa a lavorare, sempre pronto quando Rafa chiama. A volte gioca meglio, altre meno ma la maglia la suda sempre. E domenica stava pure per fare goal. Ecco, questo secondo posto è proprio per la disperazione sincera che ha manifestato quando ha visto che il suo tiro era fuori. Riprovaci David! Magari prima che finisce il campionato, però.
1° INSIGNE – Al primo posto Insigne: no, non per il fatto che indossava la fascia da capitano e nemmeno perché con quella fascia al braccio ha trascinato la squadra intera facendo pure un goal meraviglioso e costringendo alle lacrime, con il suo pianto di gioia, tutti i napoletani delle terre emerse e sommerse. No. Il primo posto è per il modo in cui lui, 1 metro e 63 per 60 chili di napoletanità, ha mandato sostanzialmente a “comprare il pepe” Okaka durante un acceso scambio di vedute in campo. Ommità allo stato puro”.