MENO QUINDICI Il problema fondamentale è che il Napoli ha chiuso l’annata con quindici punti in meno rispetto a dodici mesi fa (e senza giocare la Champions) e per questo la società non è immune da responsabilità per i mancati investimenti sul mercato. La spaccatura tra i napoletani e De Laurentiis non è mai stata così evidente. Al vetriolo gli striscioni di domenica perché il club non ha una sede in città, spende meno delle altre di A per il vivaio, non ha un centro sportivo e così finisce che il ritiro pre partita si svolge nello stesso albergo dove domenica a pranzo si festeggiavano due comunioni con canti e balli. Non il massimo per preparare la sfida decisiva per il terzo posto.
STATISTICHE Nessun alibi, però, può essere fornito ai giocatori che sono mancati nei momenti topici della stagione. Non è bastato essere la prima squadra in assoluto per tiri totali, nello specchio ed occasioni create perché troppa è stata l’imprecisione sotto porta nonostante il Napoli disponga di grandi attaccanti. Se in stagione fallisci cinque rigori su nove (4 errori di Higuain e uno di Insigne) vuol dire che emotivamente ci sono dei problemi e se prendi un gol ogni 7,09 tiri degli avversari (peggio solo il Parma) è palese che davanti ai portieri si sono spalancate praterie. Anche così si spiega il flop azzurro.
La Gazzetta dello Sport