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Il Roma – Il modulo di Sarri non può prescindere dal trequartista ma Insigne in quella posizione non funziona”

Un chiodo fisso, un argomento costante, un tarlo fastidioso. Lorenzo Insigne trequartista, può funzionare. Non ci ha dormito la notte, Maurizio Sarri, fin troppo coinvolto nel pensiero di dover affidarsi alla persona giusta, al calciatore più indicato, all’artista più estremo. Ma la fretta, si sa, è cattiva consigliera. Ti apparecchia false certezze, cancella pericolosi dubbi, ostacola le perplessità. Ti acceca con la convenienza dei fatti, costringe a fidarti per non restare impigliato nel filo dell’indecisione. Poi però tradisce la tua fiducia. Non sempre, ovvio, ma il più delle volte sì. E lo fa quando meno te lo aspetti, quando tutto sembrava girare a meraviglia. Proprio sul più bello.

NECESSITA’ – Il trequartista è da sempre la priorità di Sarri. Il suo modulo, il 4-3-1-2, non può prescindere dalla sua presenza. E’ un ruolo raro e proprio per questo affascinante. E’ il raccordo tra centrocampo e attacco, la lampadina che quando si accende fa luce tra le linee, la spina che dà il là alle giocate più belle. Dopo aver rinunciato all’idea di riabbracciare Saponara, suo principale faro ad Empoli al pari di Valdifiori, Sarri ha fatto di necessità virtù. Ha studiato la rosa, ha parlato coi calciatori, ha indagato sulle loro caratteristiche. Infine ha scelto sull’onda di una richiesta, quella di Insigne, che non è rimasta inascoltata: “Mister, vorrei essere provato in quel ruolo”.

fonte – IL ROMA

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