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Milan, le tappe di una crisi che dura da 4 anni

  • Milan Napoli - Foto N.1

    La batosta dell’altra sera patita in casa dal Milan riapre antiche ferite in casa rossonera. Ferite che arrivano da lontano, dal 2011 post scudetto firmato Allegri. Riviviamo i passaggi chiave di queste ultime stagioni –

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  • Estate 2011. Tanti dicono che tutti i mali del Milan inizino quando i rossoneri decidono di non offrire un rinnovo pluriennale ad Andrea Pirlo. Il quale, a scadenza, firma con la Juventus. E il centrocampo del Milan, da quel giorno, perde la luce –

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  • Nell’estate 2011 arriva anche – ad oggi – l’ultimo trofeo conquistato dai rossoneri: la Supercoppa Italiana vinta a Pechino contro l’Inter –

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  • Nel febbraio 2012, con il Milan in lotta con la Juventus per lo scudetto, a San Siro va in scena il famigerato “gol fantasma” di Muntari. La Juve scappa, lo scudetto sarà bianconero –

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  • Gennaio 2012, altro crocevia della storia recente rossonera. Galliani apparecchia l’affare: Pato al Psg, Tevez al Milan. Poi Berlusconi (e Pato) bloccano tutto. Pato resta al Milan, Tevez qualche mese dopo firma per la Juventus –

  • L’estate 2012 viene vista dai tifosi rossoneri come quella della smobilitazione: vengono ceduti al Psg Thiago Silva e Ibrahimovic, i pilastri della squadra allenata da Allegri –

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  • Mario Balotelli, arrivato a gennaio 2013, trascina il Milan a suon di gol e di rigori a qualificarsi per la Champions League –

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  • L’estate 2013 è quella del ritorno in rossonero di Kakà. Tanti buoni sentimenti e tante buone intenzioni, ma dal punto di vista tecnico non sarà un affare determinante –

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  • Scoppiano anche le prime frizioni all’interno della società e a novembre 2013 ad Adriano Galliani viene affiancato un altro amministratore delegato, Barbara Berlusconi. La convivenza, almeno inizialmente, non è delle migliori –

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  • Nel dicembre del 2013 Ariedo Braida, storico braccio destro di Galliani e astuto uomo mercato, lascia il Milan. Qualche mese dopo firmerà con il Barcellona –

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  • Il successivo mercato invernale vede arrivare al Milan, tra gli altri, Honda. Ma i grandi nomi, ormai, sono un ricordo lontano –

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  • Nel gennaio del 2014 il Milan esonera Massimiliano Allegri, il tecnico dello scudetto, dopo la sconfitta patita col Sassuolo –

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  • Arriva Clarence Seedorf, accolto come un eroe dal popolo milanista. Firma un contratto da due stagioni e mezzo, è l’uomo chiamato a riportare in alto il Milan –

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  • Equivoci tattici, giocatori non all’altezza, la debacle in Champions contro l’Atletico Madrid. Seedorf chiude male l’anno e viene esonerato –

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  • Non è felice nemmeno l’avventura di Filippo Inzaghi, sulla panchina rossonera per tutta la stagione 2014-2015: chiuderà al 10° posto, prima di salutare –

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  • Arriva Sinisa Mihajlovic, il tanto atteso sergente di ferro. Torna anche Balotelli, ciliegina di un mercato molto dispendioso: arrivano Bacca, Luiz Adriano, Bertolacci e Romagnoli –

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  • Un buon precampionato, la vittoria nel derby estivo con l’Inter: i tifosi rossoneri credevano fortemente in una stagione da protagonisti –

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  • Col Napoli arriva lo 0-4, la seconda sconfitta interna più pesante della stagione rossonera. Mihajlovic in difficoltà, ambiente in subbuglio. Quattro anni dopo, il Milan non esce dalla crisi –

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  • Fonte: SkySport

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