Tra le cause della disfatta, con il senno di ora, anche il folle turnover di Benitez che ha schierato Zapata lasciando in panchina Higuaìn…
Il Bentegodi per molti anni è stato terreno fertile; l’ultima sconfitta risaliva al 14 gennaio 2001 (Napoli avanti con Bellucci e ribaltato da Mutu e Adailton). Da allora, tenendo conto che le due squadre non si sono incontrate tutti gli anni, il Napoli ha sempre conquistato punti. Come l’ultima vittoria, il rotondo 3-0 del 12 gennaio 2014 con le reti di Mertens, Insigne e Dzemaili.
“Vecchie favole di un’epoca un po’ più in là” sono le parole di una canzone scritta in riva all’Adige che riporta la memoria al Verona-Napoli della giornata d’esordio del campionato 1984-85, molto importante per le due compagini. Per il Napoli fu il primo anno in Serie A di Diego Armando Maradona, per il Verona fu il campionato che lo laureò campione d’Italia. I veneti schieravano, tra gli altri, Garella, che vincerà il Tricolore anche con la maglia del Napoli, i centrocampisti Di Gennaro, oggi commentatore SKY, e Fanna, in attacco Nanu Galderisi. In panchina Osvaldo Bagnoli, uomo di poche parole ma molti fatti.
Come per Maradona in azzurro, in gialloblù esordirono il roccioso difensore teutonico Hans Peter Briegel e l’attaccante danese Preben Elkjær Larsen; gli azzurri prime vittime della squadra che in quel campionato fu un vero e proprio schiacciasassi. Risultato senza storie: 3-1. Briegel, calzettoni sempre abbassati, svettò di testa su corner di Fanna. Il 2-0 pochi minuti dopo: azione da manuale e Castellini nulla poté sul tocco vincente di Galderisi. Nella ripresa, dopo l’illusione per un diagonale vincente di Bertoni, il 3-1 di Di Gennaro che mandò in rete di testa su una punizione-corner. Maradona al suo esordio non combinò granché: Briegel, oltre al gol, si esibì in una perfetta marcatura sull’argentino.
Ben diversa la musica l’anno dopo: 23 febbraio 1986, ancora quattro reti ma due per parte. Maradona segnò la doppietta, uno su rigore, che permise al Napoli di rimontare il doppio svantaggio di Sacchetti e Galderisi. Il Verona non era più quello dello scudetto, tuttavia il 12 aprile 1987, Domenica delle Palme, l’undici veneto sgambettò malamente il Ciuccio lanciato verso il primo storico scudetto. Primo tempo, e risultato finale, 3-0: vantaggio di Pacione, autogol di Sola e tris di Elkjær su rigore. Dopo l’1-1 della stagione 1987-88, due successi partenopei: l’11 dicembre’88 fu Crippa a firmare la vittoria per 1-0, il 10 settembre 1989 andarono in gol Mauro e Careca, su rigore, prima del gol della bandiera di Gutierrez. A fine stagione il Napoli vinse il suo secondo titolo, il Verona retrocesse in Serie B.
Poi gli anni 90, tempi difficili per entrambe: l’Hellas Verona fallisce nel ’91, il Napoli si ridimensiona sino alla retrocessione del 1998, vissuta tra mille problemi societari. Quindi un ciclo di incontri in B cominciato con la vittoria dei veneti lanciati verso la A il 6 giugno 1999, 1-0, Marasco, contro un Napoli ancora stordito dalla botta della retrocessione, ed è finito con la vittoria azzurra del 26 maggio 2007, 1-3 (Domizzi, Calaiò, Pulzetti, Dalla Bona) Napoli promosso e Verona retrocesso in C1 dopo i playout.
di Antonio Gagliardi