“Scusate, ma quand’è Juve-Napoli?”, chiedeva domenica notte Allegri ai giornalisti nella sala conferenza dello Stadium, ottenendo qualche sorrisino e una risposta in coro: “Ma mister, il 13 febbraio!”. No, il tecnico non bluffava, non conosceva davvero la data del big match, la cima Coppi del torneo. Perché se è vero che Allegri martella spesso con cifre, dati, punti e proiezioni in ottica tricolore, il suo calendario non va oltre le prossime due partite. In questo senso, “facciamo un passo alla volta” non è soltanto uno slogan trito e ritrito, utile a tenere tutti sul pezzo evitando pericolose distrazioni. La Juve si è imposta anche scaramanticamente di proseguire tappa dopo tappa quella che Allegri ha ribattezzato come “una cronometro individuale”. Senza pensare troppo al Napoli, sempre a +2, e senza nemmeno voltarsi indietro a vedere il gruppone attardato, per non correre il rischio di demoralizzarsi o autocompiacersi.
Sotto allora con la semifinale di andata di Coppa Italia, mercoledì allo Stadium contro l’Inter (arbitra Tagliavento), il primo di tre derby d’Italia in poco più di un mese: lo sguardo, al massimo, si potrà allungare fino alla trasferta di domenica all’ora di pranzo in casa del Chievo. Contro i nerazzurri di Mancini si rivedrà la Juve Gran Riserva, con sei o sette volti nuovi rispetto alla formazione che ha imposto alla Roma il quinto ko consecutivo allo Stadium. Neto prenderà di nuovo le chiavi della porta di Buffon, che in serata riceverà a Milano il Premio Gianni Brera “Sportivo dell’anno”. Dopo 12 partite consecutive tra i titolari, Bonucci potrebbe lasciare spazio a Rugani. A centrocampo al posto dello stakanovista Marchisio dovrebbe giocare Hernanes, scortato da Khedira (o Sturaro) e Pogba, mentre sulle corsie agiranno Cuadrado e Sandro. Assente lo squalificato Zaza, in attacco ci sarà sicuramente Morata, in coppia con uno tra Mandzukic e Dybala. juventus
- Protagonisti:
- massimiliano allegri
Fonte: Repubblica