UN RIFIUTO DA 50 MILIONI, POI IL CALO DELLA VALUTAZIONE – Disse no, Lotito, perché convinto che quelle doti straordinarie mostrate da Felipe nella stagione scorsa potessero migliorare ancora e, aiutato dalla presenza della Lazio nelle Coppe Europee, salisse anche in termini di valore economico. I calcoli però si sono rivelati errati, perché Anderson, così come tutto il resto della squadra, ha subìto un’involuzione evidente rispetto all’anno precedente. E così come le sue prestazioni sono calate (nonostante 9 gol e 6 assist stagionali), allo stesso modo è scesa a picco pure la sua valutazione, almeno dimezzata rispetto all’estate scorsa. Il problema, però, è che quel rifiuto non ha generato rimpianti solo sul fronte societario, ma pure da quello del calciatore brasiliano.
FELIPE: “ME NE ANDRÒ QUANDO ARRIVERÀ L’OFFERTA GIUSTA” – A lasciarlo intendere tra le righe è lo stesso Felipe Anderson, che spiega così la situazione ai media brasilianI: “Non so perché alla fine non se ne sia fatto nulla con il Manchester United. Ma sono tranquillo, ho un contratto lungo davanti a me e un buon rapporto con il mio club. Quando riceverò una proposta che sia buona per me, ma soprattutto per la Lazio, lascerò Roma. Ma per il momento sono tranquillo”. A rendere meno tranquillo il club, però, c’è quel cambio di agente comunicato in sordina qualche giorno fa, con il passaggio di Anderson nella scuderia di Bertolucci, Joorabchian e Zahavi, specialisti nel portare calciatori brasiliani in Premier League e al Chelsea in particolare (vedi Ramires, Pato, Oscar, David Luiz e Paulinho). Un indizio da non trascurare.
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Fonte: Repubblica