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A tutto Domizzi: “Venezia il progetto che cercavo”

Maurizio Domizzi con la maglia del Venezia

Lo sguardo è sereno, di chi sta bene. Di chi sa di aver fatto la scelta giusta a inizio stagione. Nonostante il cognome sulle spalle fosse importante, con una carriera da Serie A. “La scelta è stata mia, ben ponderata. E ti dico la verità, il contratto l’ho firmato praticamente subito, i primi di giugno. Tra l’altro mi scrisse anche Di Natale, un messaggino di complimenti. Avrei potuto benissimo aspettare un’opportunità in categorie superiori ma…”. Domizzi ha voluto il Venezia, senza ripensamenti né discussioni. “Ero sicuro che il Venezia mi avrebbe dato quello di cui avevo bisogno, che cercavo”. Non è stato tanto chi lo ha convinto. “Chiaramente l’entusiasmo che ho percepito sia dal direttore Perinetti sia da mister Inzaghi ha influito molto”. Il che cosa si è rivelato chiave. “Io avevo già una mia idea di Venezia, e di quanto potesse essere affascinante questo progetto. Ma la speranza di riportare una città, una squadra così famosa in tutto il mondo nel calcio delle grandi è stato il fatto che più mi ha stimolato e motivato. Mi piacerebbe molto finire la carriera nel Venezia. In alto”.

Nato a Roma e con un accetto romano che più di così è impossibile. Tatuaggi ovunque. “E’ una mia passione. Puro gusto estetico”. Maurizio Domizzi adesso però vive nella tranquilla Treviso e ogni domenica – quando bisogna giocare in casa – per andare allo stadio prende il vaporetto. O più precisamente taxi acquatico. “E’ strano sì! Io poi non ci avevo mai giocato a Venezia, la prima partita l’ho fatta proprio quest’anno. E’ davvero molto particolare. Adesso però ci stiamo abituando… sarà strano per gli avversari”. Che in campo, contro il Venezia, faticano assai. La squadra di Filippo Inzaghi infatti è prima in classifica nel girone ‘B’ di Lega Pro a pari punti (26) con il Bassano, che al ‘Penzo’ ha già giocato ottenendo un pareggio. Venezia sconfitto solo in un’occasione, fuori casa, dal Pordenone di Bruno Tedino. “Caratterialmente siamo una squadra forte” ci spiega Domizzi in esclusiva. E qualora ci fosse un rigore da battere… lui alzerebbe la mano per candidarsi, senza presunzione ovviamente. “Non c’è ancora stata occasione. Se capiterà bene altrimenti… basta che si faccia gol! A me piace tirare i rigori, l’ho sempre fatto, da Ascoli a Napoli. Mi piace tutt’ora, lo ammetto. Sento di avere una certa predisposizione, non la vivo come una preoccupazione o un’angoscia”. Nel suo curriculum un doppio rigore a Buffon in un Napoli-Juve del 27/10/07: doppietta. Mica male come prova del nove in quanto a pressione e responsabilità. Domizzi sorride. Lo sguardo sereno dice più di mille parole con accento romano. Lui vuole far parlare il campo con un obiettivo bello chiaro in testa: riportare in alto il suo Venezia.
 

Fonte: SkySport

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