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EDITORIALE – Preside’, adesso che vogliamo fare?

Lo ammetto, non ho mai creduto che il Napoli potesse eliminare il Real, più forte di noi per esperienza e stazza fisica. Magari un po’ mi sono illuso dopo il gol di Lorenzo all’andata e neanche più di tanto dopo il buon primo tempo di ieri. Il Real è molto più forte di noi, mettiamoci l’anima in pace. 

Quello che non mi va giù, però, è che nonostante il bel gioco, qualche lusinghiero risultato, almeno di imprevedibili scatafasci della Juve, sia in coppa Italia che in campionato, anche quest’anno ce ne usciremo con un pugno di mosche in mano e il presidente con le saccocce belle piene. A me non basta più sentire la musichetta Champions e affrontare il Real solo x lo sfizio di giocarci contro, senza reali possibilità di batterlo.

In campionato non mi sta bene avere più di 10 punti dalla Juve già al girone di andata e non aver speranze almeno di tallonarla. “De Laurentiis ti ha fatto vedere la partita col Real, cosa pretendere di più da lui?” mi fanno notare i fans di Aurelio. Può essere una considerazione giusta. Però ricordo a queste persone che la Juve era in B con noi, il Napoli, pulito e senza debiti, con una società vergine che nasceva dalle polveri del fallimento, avrebbe davvero potuto fare molto di più. E per molto di più intendo conquistare almeno uno scudetto. Il Napoli è un club che rappresenta una metropoli con tifosi sparsi in ogni parte del mondo, appassionati, GENEROSI che considerano il calcio come una religione e sanno ben foraggiare o’ presidente. De Laurentiis se avesse preso l’Udinese o il Parma e avesse ottenuto questi risultati allora si che avrebbe meritato grandi applausi. Ma sta gestendo un club che ha una storia calcistica importante che ha avuto nelle proprie fila il miglior calciatore di sempre e tanti altri fuoriclasse eccezionali… Avrebbe dovuto e potuto vincere. In fondo cosa ha frenato prima Ferlaino (che “qualcosina” pure ha vinto) e poi Naldi? I DEBITI che un club di calcio necessariamente fa negli anni. De Laurentiis che ha avuto la fortuna di partire pulito e SENZA DEBITI, ha avuto negli anni un vantaggio INCREDIBILE sulla Juve, le milanesi e le romane che avrebbe dovuto sfruttare per primeggiare in Italia. E invece il nostro che fa? Pensa solo a lucrare, non si dota di strutture adeguate, di un vivaio e di uno stadio all’altezza e di una società ben organizzata. “Vincere è da cafoni, importante è arrivare a centrare gli scudetti del bilancio, voi eravate nella merda”, ci ripete spesso. Lui e la propria famiglia festeggeranno anche quest’anno il proprio personale tricolore e i tifosi si accontenteranno di aver cantato l’inno della Champions. I calciatori più forti, quelli che andrebbero trattenuti per centrare l’obiettivo sportivo, ogni anno vengono ceduti: da Quagliarella a Lavezzi, da Cavani a Higuain, per un unico scopo: la plusvalenza. A chi va bene questo evidentemente soffre di un complesso di inferiorità rispetto ad altre realtà del Nord che lo fa accontentare solo di partecipare. Ma è proprio dello sport, l’ambire a vincere, a prevalere sugli avversari. E il calcio è uno sport, non un film. Napoli è una metropoli non una Provincia, con tutto il rispetto per queste realtà. E i tifosi azzurri, senza tema di smentita, sono i migliori al mondo. Preside’, sarebbe venuto pure il nostro momento. Se vuoi vincere insieme a noi, ti appoggeremo. Ma se ti interessa ancora solo il tuo personale tornaconto, direi che è giunto anche il momento di passare la mano. Decidi tu, ma noi ora vogliamo vincere!

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