A GENOVA HO RITROVATO IL CALORE DELLA GENTE – Nato e cresciuto in Colombia, a Santo Tomas, diventato uomo in Italia. “La Colombia rappresenta tanto per me, è un paese bellissimo – spiega Muriel -, mentre l’Italia è la mia seconda nazione, le devo tutto, mi ha permesso di giocare a calcio ad alti livelli, di farmi conoscere a livello mondiale e di diventare calciatore. Ho vissuto in una città molto bella come Lecce, è stato un periodo bellissimo, mi sentivo come a casa. A Udine il cambio è stato duro per il freddo, poi la gente è più chiusa rispetto ai salentini, ma è una città molto tranquilla che ti permette di fare il calciatore a 360 gradi. Qui a Genova ho ritrovato il mare, il calore della gente”.
UN’INFANZIA DIFFICILE – Non ha avuto un’infanzia semplice Muriel, ma ha solo bei ricordi. “Da bambino aiutavo la mia famiglia vendendo i biglietti della lotteria per le strade della mia città o i piatti che cucinava mia nonna – spiega -. C’erano pochi soldi e ci davamo da fare. Facevo tanti sport, giocavo a calcio, ma poi andavo con i miei amici a giocare a basket o a baseball, anche se mio padre non voleva. Però lui lavorava tutto il giorno, usciva di mattina presto e tornava tardi la sera e io potevo giocare di nascosto”.
LA PASSIONE PER LA MUSICA E LA PESCA – L’attaccante doriano rivela di caricarsi ascoltando la musica. “È sinonimo di allegria per me, mi accompagna sempre, in macchina, negli allenamenti, in palestra. Mi dà forza. Altri hobby? Mi piace molto pescare, quando viene a trovarmi mio padre andiamo spesso. Ma sono anche appassionato di macchine: la Ferrari, i cavalli, la tecnologia” .
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- Protagonisti:
- luis muriel
Fonte: Repubblica