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“Lei non può entrare”, caos abbonamenti: 25 citazioni in giudizio. Il Napoli invia una lettera

“Mi spiace, ma lei non può entrare”. Sono le 13.45 di domenica e Vincenzo Di Gennaro si ferma a pochi metri dal suo posto dei Distinti. “Il tornello non riconosceva la tessera”. Un errore? Assolutamente no. Come evidenzia l’edizione odierna diRepubblica, il Napoli gli ha annullato l’ abbonamento. Motivo? Ha fatto causa di risarcimento al club di De Laurentiis e non è il solo: alcuni tifosi lamentano di aver speso più soldi acquistando il pacchetto dello scorso campionato a scatola chiusa rispetto alla somma totale dei 19 biglietti messi in vendita successivamente (300 euro circa il surplus nei Distinti, 550 in tribuna Posillipo).

La class action conta almeno 200 adesioni: 25 le citazioni in giudizio finora effettuate per le quali scatterà la revoca dell’ abbonamento (domenica ci sono state le prime due) e 70 diffide. In questo caso il Napoli ha inviato una lettera alle persone interessate in base alla quale la risoluzione sarebbe unilaterale qualora il contenzioso dovesse proseguire. Il club azzurro si è appellato all’ articolo 3 del modulo di adesione: “Il titolare dichiara e garantisce che non ha proposto, nè è in procinto di proporre azioni giudiziarie nei confronti della società”. Da qui la decisione di vietare l’ ingresso a Vincenzo, 45enne guida turistica di Fuorigrotta. Erich Grimaldi, l’avvocato che lo assiste, presenterà ricorso d’ urgenza in sede civile per riattivare il titolo d’ ingresso: “Vedremo cosa succederà – spiega Grimaldi – Ci sono stati problemi simili pure in Tribuna Posillipo, dove alcuni tifosi non si sono recati allo stadio. Valutiamo anche gli estremi per un’ eventuale azione penale”.

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