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Albiol in forse per l’Atalanta. Prima volta per Younes

Una vittoria per tenere vivo il campionato. É quanto insegue il Napoli di Carlo Ancelotti nella trasferta di lunedì sera sul campo dell’Atalanta, in un match duro, che gli azzurri devono però provare a fare loro per ridurre il gap che li separa dalla Juventus, arrivato a 11 punti dopo il successo dei bianconeri a Firenze. L’allenatore pondera le scelte sapendo bene le insidie in terra bergamasca, contro una squadra che ne ha vinte quattro di fila prima del ko con l’Empoli, e soprattutto che altri mezzi passi falsi come lo 0-0 con il Chievo di una settimana fa non sono tollerabili. Come intollerabili rischiano di essere anche i cori degli ultras bergamaschi che hanno addirittura preannunciato sui social le urla di discriminazione contro i napoletani. La trasferta è a rischio e i tifosi azzurri saranno pochi.

IDEA MILIK PER L’ATTACCO MA DURA RINUNCIARE A MERTENS – In attesa del testa a testa decisivo in Champions League a Liverpool, la squadra partenopea si rituffa nel campionato oscillando tra turn over e necessità di portare a casa i tre punti. Il tecnico di Reggiolo sarebbe tentato di dare spazio a Milik, anche per restituire fiducia al polacco che segna e gioca poco ultimamente: 83 minuti e 1 gol nelle ultime 5 gare tra campionato e Europa dal 2 novembre a oggi. Ma dall’alto della sua esperienza sa anche che è difficile tenere a riposo Dries Mertens: il belga nell’ultimo mese e mezzo si è preso prepotentemente la maglia da titolare, con otto gol nelle ultime otto partite, di cui tre in Champions League. “Ciro”, come ormai è stato ribattezzato dai tifosi, ha appena tagliato il traguardo dei 100 gol con il Napoli. Ora ha nel mirino Vojak (103 gol) e Cavani (104) nella classifica dei marcatori all time e chi lo conosce sa che per quest’anno sogna di superare Hamsik a quota 121, diventando il più prolifico azzurro di sempre. Un lungo inseguimento che Dries vorrebbe facesse tappa a Bergamo, dove lo scorso anno decise la gara con una gran botta dal limite al termine di un contropiede.

ALBIOL RECUPERA MA DIFFICILMENTE SARA’ RISCHIATO – Tentazione di riposo anche per Insigne e Callejon, e in quel caso il belga potrebbe spostarsi sulla fascia lasciando Milik al centro. Non ci sarà Ounas, rimasto a Napoli per un affaticamento muscolare, mentre nella lista dei convocati figura anche Raul Albiol. Lo spagnolo si è ripreso dal problema alla caviglia dopo la botta con la Stella Rossa, ma non è detto che faccia parte dell’undici iniziale che affronterà gli uomini di Gasperini (provino decisivo lunedì mattina) e potrebbe lasciare spazio a Maksimovic in coppia con Koulibaly. Ci sono insomma dei ballottaggi ma il resto della formazione sarà quella titolare. Tra i pali c’è Ospina che scalza Karnezis anche in campionato. A destra se la giocano Hysaj e Malcuit con quest’ultimo in vantaggio, a sinistra spazio a Mario Rui. A centrocampo Allan non si discute, con lui Hamsik, torna Fabian a sinistra, a destra dubbio Callejon-Zielinski con lo spagnolo di nuovo in vantaggio. Per l’attacco Insigne non si tocca, il partner o Milik o Mertens.

YOUNES CONVOCATO PER LA PRIMA VOLTA – Amin Younes entra per la prima volta nella lista dei convocati di Carlo Ancelotti per la partita di domani contro l’Atalanta. L’attaccante olandese, 25 anni, farà quindi il suo esordio in panchina dopo una lunghissima telenovela, cominciata con una misteriosa fuga, le polemiche, l’infortunio e un lungo recupero fisico. Younes è stato acquistato dal Napoli nel mercato di gennaio dello scorso anno dall’Ajax per 5 milioni di euro. Arrivò in città per le visite mediche e andò al San Paolo per assistere in tribuna a Napoli-Bologna. Poi il tedesco decise improvvisamente di tornare ad Amsterdam rinviano il suo arrivo al Napoli all’estate. A quella “fuga” seguirono polemiche sulla presunta paura di Younes di vivere a Napoli, poi smentite. Il giocatore tedesco si è però infortunato alla fine della scorsa stagione al tendine d’achille e la sua convalescenza è finita solo ora. Da domani, in panchina, sarà a disposizione completa di Ancelotti.

FONTE: Repubblica

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