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Carlo Ancelotti: facciamo diventare questa Europa League un’avventura indimenticabile

Carlo Ancelotti parla alla vigilia della sfida d’andata degli ottavi di finale di Europa League contro lo Zurigo.

Come si spiegano le ultime prestazioni del Napoli in trasferta, meno buone rispetto a quelle al San Paolo?
“Voglio essere autocritico, ma le prestazioni positive ci sono state sempre. Abbiamo spesso messo sotto le nostre avversarie, anche se non siamo riusciti a conquistare la vittoria. C’è mancata un po’ di efficacia sotto porta, nel corso della stagione però capita soprattutto agli attaccanti di avere qualche mancanza dal punto di vista realizzativo. Toccherà al resto della squadra aiutare le nostre punte a riprendersi. Dobbiamo solo insistere”.
Ha deciso chi gioca in porta?
“Dipende dal recupero di Ospina, che ha avuto qualche problema fisico nei giorni scorsi: se sta bene gioca lui, altrimenti c’è Meret”.
Quanto può valere la vittoria finale in Europa League, per il suo Napoli?
“L’Europa League in caso di vittoria sarebbe il coronamento di una buona stagione e potrebbe diventare un’avventura indimenticabile. Ci proveremo, anche se sappiamo che il percorso per arrivare fino in fondo è molto lungo”.
L’anno prossimo inizierà davvero il nuovo ciclo di Ancelotti?
“Ho già messo mano al progetto in questa stagione e posso dire con certezza che il Napoli avrà un grande futuro. Ma abbiamo tanto da giocarci in questi ultimi tre mesi e non voglio che diventi solo un anno di transizione”.
Cosa ha provato vedendo la vittoria del Psg contro il Manchester United?
“Abbiamo avuto la conferma che il Psg è una delle favorite in Champions e che noi abbiamo fatto il massimo, nella fase a gironi contro i francesi e il Liverpool. Ma questo non significa che domineremo l’Europa League, dobbiamo pensare solo a superare un turno alla volta”.
È la sua prima Europa League da tecnico, come si prepara atleticamente questa competizione?
“C’è più tempo per preparare la partita di Coppa e meno per avvicinarsi a quella successiva di campionato. Ma i giocatori sono abituati a questi ritmi e non cambia poi molto”.
Conosce l’allenatore dello Zurigo?
“Non ancora personalmente, ma ho visto che la sua squadra ha una mentalità propositiva. Si vede che c’è alle spalle il lavoro di un allenatore appassionato”.
Com’è la situazione di Hamsik?
“Sono rimasto a giovedì scorso, quando ho salutato Marek. Penso che tutto sommato alla fine la storia finirà come era stato messo in preventivo”.

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