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De Giovanni, Carannante, Barbano e Palmeri a Radio Napoli Centrale

Umberto Chiariello: “Non c’è orgoglio che tenga, ma un unico e solo obiettivo: portare a casa lo scudetto e far felice una città”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: “Il Mattino ha pubblicato un report dell’Osservatorio Nazionale in merito ai tifosi italiani prendendo in considerazione la scorsa stagione sportiva. Purtroppo, quello napoletano è quello peggiore d’Italia con 19 episodi di violenza, seguiti da tifosi del Genoa e della Lazio che ne hanno fatti 8. Il tifo azzurro è al primo posto anche per i feriti in gare internazionali: su 18, i napoletani ne hanno prodotti 8. Nelle gare di Serie A, sono 60 i feriti ed i napoletani ne hanno prodotti 11 classificandosi secondi dopo i tifosi del Cagliari che è poi andato in Serie B. Adesso si picchiano anche in curva, tra di loro, un’escalation che va fermata. La domanda da porci è ‘come?’. La ricetta di De Laurentiis è chiara: fuori dallo stadio applicando una stretta alla Thatcher in Inghilterra con la vicenda hooligans. Sono poi stati tacciati come criminali e non va bene. Quando sento parlare in termine di generalizzazione, mi si ribolle il sangue nelle vene perché non siamo tutti uguali. Gomorra non mi rappresenta, non ci rappresenta. Non dico che non sia reale, ma rappresenta lo spaccato di una certa Napoli che esiste, ma che non è Napoli e non è la maggioranza. Gli ultras non sono tutti delinquenti e probabilmente non lo sono nella gran parte. La generalizzazione del concetto non è utile a nessuno e lo dice uno che dagli Ultras72 è stato chiamato ‘Infame’ e gli è stato detto di tacere, eccome se ho taciuto, mi devono uccidere per farmi tacere anche perché sono convinto che non sono delinquenti. Questa supposta mentalità ultras che va perfino avanti anche alla squadra, non la condividerò mai. Non si può mettere in primo piano il proprio interesse identitario – il loro potere in Curva – davanti a questo Napoli. Come se ne esce? È difficile. Adesso c’è il Lecce e vorrei ricordare a queste anime pie che una volta c’è stata una squadra di Ancelotti, la Juventus, che ha dilapidato 9 punti di vantaggio a 8 partite dalla fine. O ci stringiamo attorno al bene comune o mandiamo tutto a puttane. Non c’è orgoglio che tenga, ma un unico e solo obiettivo: portare a casa lo scudetto e far felice una città”.

Maurizio De Giovanni: “Genialità e autolesionismo: questi siamo noi partenopei”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Maurizio De Giovanni, scrittore: “Noi siamo geniali e autolesionisti: le due più grandi caratteristiche dei napoletani. Abbiamo un Napoli trionfante in campionato che nessuno avrebbe mai immaginato. Non nego motivazioni nella contestazione, ci tengo a sottolineare, ma chiunque eserciti la violenza è un delinquente, un criminale e come tale deve essere trattato dalle forze dell’ordine. Perché i tifosi ospiti possono tifare e i nostri no? Sembrerebbe che il materiale debba essere oggetto di una richiesta scritta. Per soddisfarla, bisogna essere abilitato a farlo, quindi avere la tessera del tifoso. Non c’è mai stato un modulo respinto. Devo credere che chi non porta questi materiali o non ha fatto richiesta o non ha i requisiti per farlo. Quando ci riferiamo al tifo organizzato ci riferiamo ad un universo in cui la stragrande maggioranza di persone civili che fanno sacrifici per stare dove sono. Il tifo organizzato ha un mondo variegato in cui ci sono gruppi che sono delinquenti. Caro biglietti? Lascerei le curve ad un prezzo consono”.

Antonio Carannante: “Osimhen non è bello da vedere, ma i difensori impazziscono con lui”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Antonio Carannante, ex Napoli e Lecce: “Lecce-Napoli insidiosa? Il Napoli ha fatto la sua partita non proprio brillante col Milan. Ci sono stati vari errori, ho sentito parlare della stanchezza dal ritorno delle Nazionali. Ho visto gli allenamenti di Spalletti ed è impressionante, ha fatto un capolavoro recuperando giocatori dati per morti. Sarri o Spalletti? Spalletti ha qualcosa in più rispetto a Sarri che non ha giocato a calcio. Careca, Higuain, Cavani o Osimhen? Sempre Careca. Aveva tutto, velocità, tecnica, testa. Osimhen è un attaccante strano, non è bello da vedere, ma è tremendo. I difensori impazziscono con lui, sembra una gazzella”.

Alessandro Barbano: “Il successo non può essere egemonia, ma della comunità”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Alessandro Barbano, condirettore Corriere dello Sport: “Pugno duro contro i gruppi organizzati? Si possono stabilire contatti e dialogare senza usare pugni di ferro che ce ne sono già. Quello che si deve impedire è che lo stadio diventi zona franca di delinquenti. Credo ci sia stata un po’ di polemica data dalla scelta del presidente di aumentare i prezzi un po’ esagerata e non compresa. Tutte queste circostanze hanno creato un clima che non giova a nessuno. De Laurentiis non è un uomo di grande capacità comunicativa, il successo non diventa egemonia, ma deve essere della comunità”.

Tancredi Palmeri: “Ero a Torino nel 2017 e capisco le restrizioni per i festegggiamenti”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Tancredi Palmeri, BeIN Sport: “A Napoli non c’è un posto abbastanza capiente dove poter festeggiare, a Roma ad esempio hanno il Circo Massimo. Ricordo perfettamente quanto accaduto a Piazza San Carlo nel 2017, io c’ero e fu sconvolgente. Perché non fu fatto allo stadio della Juventus, visto che il Real Madrid organizzò la visione della finale al Bernabeu che è il loro stadio? Piazza San Carlo non è così grande, non eravamo oltre le 20.000 persone. Dopo quanto ho vissuto, capisco che si voglia procedere con delle restrizioni per i festeggiamenti. Cazzotto di Cuadrado ad Handanovic? Bisognerebbe chiedere un parere a Patrizio Oliva (ride, ndr)”. 

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