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EVENTI PARTENOPEI – Napoli Comicon, la fiera della disorganizzazione

Oltre alla passione per il calcio e lo sport in generale che contraddistingue da quasi un decennio il mio lavoro su questo ressa comiconsito, ho sempre coltivato l’interesse per il fumetto e gli ambiti ad esso connessi, maturata sin da piccolo lavorando e partecipando a numerose fiere e manifestazioni in tutta Italia. Da un paio d’anni a questa parte il Comicon a Napoli è diventato un fenomeno di costume che attira l’attenzione di appassionati di fumetti, curiosi e, duole dirlo, chiassosi giovinastri attirati prevalentemente dalla presenza di belle cosplayers in abiti succinti.

Dopo la scorsa edizione in chiaroscuro, quest’anno il Comicon a Napoli era chiamato ad una prova di appello che, ahinoi, è stata miseramente fallita, peggiorando addirittura le problematiche ravvisate nell’ultima edizione.

Dispiace sottolineare come più che alla Fiera del Fumetto e dell’Animazione, quest’anno si sia assistito alla Fiera della disorganizzazione!

Chiunque, al pari del sottoscritto, abbia commesso l’errore di recarsi al Comicon già dal primo giorno, giovedì 1° maggio, avrà vissuto una vera e propria Odissea: già a diversi metri dallo spiazzo della Mostra d’Oltremare si scorgevano infatti le enormi file davanti agli ingressi, in cui caos e disordine imperavano. Ogni distinzione di ingressi era venuta meno, cosicché la fila, di ore, si presentava la stessa per chi fosse in possesso di accrediti stampa, di biglietti gold, di prevendite o tagliandi acquistati all’ultimo secondo. L’imperante presenza dei bagarini ha poi indotto la direzione dell’evento a creare numerose contromisure che hanno finito per danneggiare molti degli accorsi alla fiera. È il caso dei tanti ragazzi che una volta ricevuto il braccialetto all’ingresso credevano che questo sarebbe stato sufficiente a garantire l’ingresso nei giorni successivi (come negli scorsi anni), salvo poi scoprire come fosse invece necessario anche il biglietto usato (sul quale non vi era scritto nessun avviso a riguardo), in molti casi smarrito. La rete è piena di lamentele di giovani che pur avendo il braccialetto, e le prove fotografiche della loro presenza all’evento nel giorno precedente, sono stati costretti ad acquistare per la seconda volta il tagliando di ingresso.
Sempre rimanendo al 1° maggio, il disagio degli appassionati di fumetti è stato aumentato dalla inquietante situazione dei mezzi pubblici. Coloro che hanno tentato di raggiungere la Mostra D’Oltremare con treni metropolitani (come il sottoscritto) si sono trovati a fare i conti con pesanti ritardi e una calca impressionante di persone dirette all’evento. E pensare che le corse in quella giornata avrebbero dovuto essere aumentate in previsione della grande affluenza…

Ovviamente, una volta superati tutti questi ostacoli, il Comicon ha presentato anche il suo lato migliore, rappresentato dai pur sporadici eventi ed incontri organizzati, dagli stand degli storici espositori accorsi alla fiera e, soprattutto, dallo spettacolo dei cosplayers presenti nei viali e all’interno dei padiglioni.

Tuttavia questi aspetti positivi sono stati oscurati dall’ennesima, clamorosa, dimostrazione di disorganizzazione avvenuta nella giornata odierna. I tanti appassionati, giunti oggi per la prima volta, si sono trovati di fronte ad una spiacevole e comicon biglietteriaimprevedibile sorpresa: l’improvvisa chiusura dei botteghini e lo stop alla vendita dei biglietti! Immaginate lo sconforto e la rabbia delle tantissime persone giunte lì sfidando il maltempo e in particolare delle tante persone e famiglie giunte da fuori Napoli proprio per vivere l’evento, che hanno scoperto di aver intrapreso un viaggio inutilmente e che come spiegazione hanno ricevuto solo vaghe e confuse risposte (da problemi con i computer, a precauzioni di sicurezza a causa della pioggia) da addetti all’ingresso a loro volta poco preparati a fronteggiare la situazione.

Ancora una volta, dunque, il Comicon non è riuscito a dare una buona immagine di sé, danneggiando di riflesso l’immagine stessa della nostra città agli occhi dei tanti avventori da fuori Napoli.

Ai veterani della manifestazione, come chi vi scrive, non resta che il malinconico ricordo di quando la fiera, svolta un tempo al Castel Sant’Elmo, era ancora un evento riservato ai veri appassionati alla materia, che non attirava le enormi masse degli ultimi anni, e riusciva ad essere gestito senza gli affanni e i disagi di questi giorni…

 

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