Pierpaolo Marino: “Difendiamo Napoli, basta con questa criminalizzazione a priori”
“Ero a Napoli già da due anni, venivamo da due campionati positivi e quel 10 maggio ero seduto in panchina. C’era tanto entusiasmo, il primo scudetto è indimenticabile. Il primo bacio di quel Napoli così amato dai tifosi, sono stati momenti di calcio antico fatto da stadi colorati, da passione e da folklore. Cose, purtroppo, irripetibili“. E’ così che Pierpaolo Marino, attuale direttore generale dell’Atalanta, ha incominciato il suo lungo intervento ai microfoni di ClubNapoli AllNews in onda quotidianamente su Teleclub Italia. “Personalmente mi sento ancora appartenente a quel calcio, ma mi sono dovuto adattare a questo calcio di tv e di procuratori.C’erano molti simboli appartenenti alla vecchia tifoseria azzurra. Spesso era solito viaggiare in trasferta con il ciuccio, simbolo del Napoli. Oppure aprire le partite con le bande musicali. Alcune cose sono migliorate. Ma, adesso, gli stadi sono più vuoti, di conseguenza più freddi. Causa una politica di prezzi sbagliata, lo stadio virtuale sta avendo la meglio. I prezzi negli stadi dovrebbero essere più popolari al fine di riempire col bello gli stadi italiani“.Conclude, infine, il suo intervento con un pensiero riguardo i fatti di sabato sera: “Sono il manager che ha vinto di più a Napoli, e so quanto è difficile fare calcio in questa città. A proposito di sabato, dico che non andava fatta questa campagna anti-Napoli. In realtà della vita umana in bilico può far perdere la ragione a chiunque: è un episodio totalmente in contrasto con una festa di una finale. E chi è rimasto più composto è stato il pubblico, in quella circostanza così difficile. Al di là di qualche botto. Forse, se non si fosse perso la testa, a tutti i livelli, si poteva controllare meglio una situazione mediatica: magari, usare il microfono dello stadio perché tutti volevano capire quello che solo pochi hanno appreso. Conosco i tifosi del Napoli, so qual è la parte cattiva e la parte buona. Chi si è adoperato in quella finale, si è sempre adoperato per la tifoseria in certi momenti. Non si deve criminalizzare Napoli, e credo che una corretta comunicazione dai microfoni dell’Olimpico avrebbe potuto tranquillizzare la situazione“.