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Football Leader 2014, Lino Banfi: “Pasquale Zagaria, nonno Libero e Lino Banfi sono felici per questo riconoscimento”

Al Football Leader, è il giorno delle premiazioni e a Oronzo Canà, Lino Banfiverrà consegnato il diploma di allenatore ad honorem per aver rappresentato vizi e virtù del calcio italiano. Al tecnico Canà sarà consegnato il tesserino di allenatore, visto che, nei film “L’allenatore nel pallone” e “L’allenatore nel pallone 2” ha interpretato in modo ironico, divertente e passionale il ruolo di trainer di una squadra di calcio. Il riconoscimento gli verrà consegnato nel corso di Football Leader 2014, il premio organizzato dalla Dgs Sport&Cultura in collaborazione con l’Aiac e l’Eventualmente Agency. La kermesse è nel cartellone dei Grandi Eventi, promossi dell’Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania, in virtù del gemellaggio con il Premio Penisola Sorrentina-Arturo Esposito. Il noto attore ha dichiarato: Era ora cheUlivieri mi facesse allenatore. Era nella mia primavera a Coverciano, poi gli anni passano per tutti. Pasquale Zagaria, nonno Libero e Lino Banfi sono felici per questo riconoscimento. L’uscita de ‘L’allenatore nel pallone’ risale a 32 anni fa. Sembra ieri e, quando vado all’Olimpico a vedere la Roma, mi gridano sempre ‘Vieni fuori Canà’. Spero che sulla mia tomba, in futuro, ci sarà scritto ‘Vieri fuori Canà’. Ho sentito Prandelli così come Garcia. Il tecnico giallorosso è poetico, io lo chiamo Garcia Lorco. A Balotelli gli consiglio Insigne e Immobile e non perché è ‘immobile ‘, anzi. Se Balotelli e Cassano non litigheranno tra loro, saranno cavoli per tutti gli avversari. Schema? Tre avanti e poi tutti indietro. Balotelli serve De Rossi che si fa fare fallo. Batte Pirlo e il gioco è fatto. Bari? La Bari andava presa, l’ho detto ai Paparesta. Siamo nelle mani di Francesco, finché Papa-resta Papa Ratzinger l’ho visto, e sono stato l’unico unico a farlo, quando ha deciso di lasciare il suo ruolo. Lui ha quattro suore pugliesi e conosce bene la Puglia: mangia tutti i nostri prodotti. Peccato, però, non conosco ancora Papa FrancescoTrapattoni? Un mio ragazzo, lui fischiava e io facevo il pernacchio. Consiglio alla Nazionale non amuleti, ma le cozze pelose della Puglia: contengono calcio e fosforo. Consiglio alle mogli di stare vicine ai propri mariti. Le tentazioni sono parecchie. Al Bari mi nascondevo negli armadi perché i calciatori sono impertinenti. Molti giornalisti dicevano che i nostri film erano di serie C e oggi si scusano, questo è motivo di orgoglio. L’’Allenatore nel pallone’ ha lasciato il segno. Vincere i Mondiali? Ci vorrebbe. Ricordo la semifinale dell’82, era di luglio ed era mancata mia madre. Avevamo il funerale ed erano le 15. Notavo l’imbarazzo. Dissi a tutti di andare a vedere la partita e tenermi aggiornato sul risultato”.

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