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Da Torres al sogno Lavezzi, è caccia all’ultimo affare

ROMA – Sarà che i fondi per investimenti suggestivi se li sono mangiati i bilanci in profondo rosso, sarà che la serie A ha perso appeal non solo per le star del football internazionale, ma anche per giovani rampanti e carneadi semisconosciuti, che preferiscono una stagione da comparsa in Premier o nella Liga a un campionato da protagonista in Italia. Prendete Van Ginkel, regista promettente del Chelsea che Galliani aveva scelto – incassando un cortese “no, grazie” – per riempire la casella ancora vuota nel centrocampo di Inzaghi. Non certo l’unica tessera mancante negli organici delle grandi del nostro campionato.

Non è un mistero che, a poche ore dal via della stagione, i rossoneri aspettino ancora l’erede di Mario Balotelli, partito giusto una settimana fa per Liverpool. Ma pedine mancano a tutti, dal centravanti che Allegri insegue fin dall’infortunio di Morata al difensore con cui Garcia vuole completare il reparto, dal mediano indispensabile per Benitez alla punta duttile divenuta prioritaria per Montella dopo lo stop di Rossi, mentre Mazzarri cerca da tempo un esterno d’attacco. Non c’è da stupirsi se tutte le big fatichino a coniugare la soddisfazione per allenatore e tifosi con i dogmi imposti dall’amministratore dei conti, che siano i manager di Juventus e Fiorentina o i presidenti mecenati di Napoli e Lazio. Non fanno eccezione nemmeno le proprietà straniere di Roma e Inter: tutti in cerca di un’occasione.

Galliani come centravanti, la priorità del suo Milan, insegue l’ambiziosa – soprattutto dal punto di vista economico – suggestione di portare a San Siro Fernando Torres, ma è costretto a valutare piani alternativi, dal poco esaltante centravanti greco Kostas Mitroglu all’ala itinerante Jonathan Biabiany: chi costa di meno? Se lo chiede persino Agnelli: Falcao è un sogno da pagare a carissimo prezzo, e se sull’attaccante s’inserisse il Real a Torino dovrebbero rinunciare senza nemmeno provare a combattere. Più facile, allora, assicurarsi figure ai margini nel loro club: Shaqiri e il Chicharito Hernandez si sfideranno per il testa a testa finale. Ma magari Marotta potrebbe anche decidere di inserirsi su Biabiany, sfidando rossoneri e Inter, che sull’esterno del Parma hanno virato seguendo l’indicazione del tecnico livornese che lo vede come ideale alternativa al sogno Lavezzi che sarà inseguito fino alla fine.

Poche impellenze per la Fiorentina, una volta chiuso il doppio colpo Fernando-Stmabouli, al massimo Pradè proverà a indovinare l’acquisto iuna punta low cost coccolandosi il Cuadrado figliol prodigo. A sconvolgere il mercato delle ultime ore, anche dopo l’inizio del campionato, può essere invece Sabatini: nonostante una campagna rafforzamenti ingente, alla Roma serve ancora un difensore, un terzino – visti i flop di Cole e Emanuelson, già bocciati da Garcia, magari anche una punta esterna. Per finanziare gli investimenti, il ds potrtebbe cedere almeno uno tra Destro e Ljajic, per poi dare la caccia a Darmian (o Santon), Basa, persino Aubameyang del Dortmund. Una seconda rivoluzione a cavallo dell’inizio del mercato che forse l’allenatore eviterebbe volentieri. Chissà se l’eliminazione dalla Champions rivoluzionerà anche il Napoli: Higuain smania e flirta a distanza con l’Arsenal, De Laurentiis lo ignora e cerca invece muscoli e piedi buoni a metà campo: David Lopez è il nome più raggiungibile, Bentiez aspetta ancora Lucas Leiva, l’esperienza di Bilbao suggerisce di spendere anche per la difesa, magari lanciando l’assalto last minute a quell’Agger che tanto farebbe felice il tecnico spagnolo. Altrimenti, si accontenterà di quel che c’è: anche se, non sempre, chi si accontenta gode.

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Fonte: Repubblica

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