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Verona-Genoa 2-2: Matri lancia i rossoblu, poi la rimonta scaligera

VERONA – Volti nuovi, cuore antico. Il Verona di Mandorlini non si arrende mai, risale con le unghie e con i denti dopo la doppietta di Alessandro Matri e rimonta il Genoa, mantenendo l’imbattibilità in campionato e certificando il valore di Artur Ionita, ancora a segno dopo il centro da tre punti di Torino. E’ il moldavo a fissare il definitivo 2-2 del Bentegodi: una bella partita, con tante occasioni e altrettante disattenzioni difensive – da segnalare la pessima prestazione di Rafa Marquez – a dominare la scena, assieme al bel rendimento dei due portieri. Mattia Perin ormai non fa più notizia, diverso il discorso per Pierluigi Gollini. Il classe 1995, che Ferguson qualche anno fa volle a Manchester, si prende i pali con la sicurezza del veterano nonostante non fosse atteso in campo alla vigilia: forfait del vice Rafael, Benussi, e prima da titolare superata a pieni voti.

GASPERINI, TROPPA PRUDENZA – Nonostante il piglio dei padroni di casa, la sensazione è che il Genoa abbia lasciato sul campo un’intera posta che in avvio di ripresa sembrava ampiamente alla portata. Ad aiutare l’Hellas sono arrivati i cambi di Gasperini, che ha tirato i remi in barca troppo presto: fuori Iago e Lestienne per Rincon e Kucka, il Grifone ha progressivamente perso metri di campo, agevolando il tentativo di rimonta di Toni e compagni. Non a caso, quando il match sembrava passato definitivamente nelle mani dei padroni di casa, l’ingresso di Pinilla al fianco di Matri ha rianimato la manovra rossoblù, con un Kucka a tutto campo capace di approfittare della stanchezza degli scaligeri. Sturaro, lo stesso Kucka e Matri vanno a un passo dal gol del 2-3, risultato che comunque avrebbe punito oltremodo i ragazzi di Mandorlini.

LA NOVITA’ TATTICA – Il Verona si presenta in campo col 5-3-2 e Saviola al fianco di Luca Toni, l’esordio dal primo minuto del “Conejo” non è di quelli da ricordare. La sfida parte lenta, Martic e Lestienne provano a impensierire i due portieri senza troppo successo. E’ Perin a iniziare gli straordinari, rispondendo a una conclusione da due passi proprio di Saviola, che era partito in posizione sospetta su tocco di Toni. Gollini risponde presente poco più tardi, opponendosi ai tentativi di Matri e Roncaglia. Il cambio di modulo penalizza Toni, che ha meno cross a disposizione. Il centravanti gioca dunque per la squadra, splendido esterno destro in profondità per Ionita, sinistro secco ben respinto da Perin. Nell’equilibrio generale tocca al Genoa aprire le danze. Marchese dalla trequarti pennella per la testa di Matri, Marquez è in ritardo e il centravanti incorna meravigliosamente: palo-gol, Gollini deve arrendersi.

DISASTRO MARQUEZ – La risposta dei padroni di casa è immediata e rabbiosa. Tachtsidis per Saviola, lentissimo l’argentino, che si fa anticipare da Antonini: il retropassaggio costringe Perin alla risposta di puro istinto, Ionita si fionda sul tap-in ma il portiere dice no anche al suo diagonale mancino. A fine primo tempo Mandorlini perde Martic, colpito involontariamente da una testata di Antonini. L’occasione ideale per cambiare modulo, con Juanito Gomez che entra in campo a inizio ripresa. Moras passa terzino, classico 4-3-3 dell’Hellas. Pronti-via, Marquez prova il dribbling su Matri. Lo fa in maniera goffa, il centravanti capisce tutto, gli soffia la sfera, ringrazia e va a battere con un bel sinistro l’incolpevole Gollini.

LA RIMONTA E’ SERVITA – Il regalo che Rosi fa a Ionita è meno eclatante ma altrettanto grave. Il terzino difende malamente una rimessa laterale, il moldavo gli porta via la sfera e punta verso l’area di rigore, pescando Tachtsidis al limite. Sinistro a giro immediato, Perin è disturbato da Saviola e riesce soltanto a toccare, 1-2. Come detto, Gasperini inserisce Rincon per Iago – tutt’altro che brillante la sua prova – e il Genoa si rintana. Presto, troppo presto. Roncaglia è chiamato alla chiusura disperata su un bel cross di Gomez per Toni, al 19′ è 2-2. Cross da sinistra che Toni protegge sul fronte opposto dell’area, ci si aspetta uno scarico all’indietro e invece il centravanti rimette in mezzo per la testa di Ionita, che inquadra alla perfezione l’angolo alla sinistra di Perin. Mandorlini, a sua volta, decide di non osare più di tanto, richiamando Saviola per Christodoulopoulos. Il greco da esterno alto non brilla, l’Hellas perde consistenza.

MATRI GRAZIA MARQUEZ – Il Genoa a due punte esalta invece Kucka, che serve Sturaro con un delizioso filtrante. Il dribbling ai danni di Gollini è buono, il tentativo di conclusione in torsione con il destro lo è meno: esterno della rete, graziato Agostini, che aveva tenuto in gioco il centrocampista. Obbadi, entrato per Campanharo, spara a rete dal limite. E’ un tiro sporco, Gomez è in traiettoria e lo corregge di testa, bravissimo Perin in tuffo. Finale tutto rossoblù, con Kucka e Bertolacci che cercano gloria da fuori e Matri che spreca la chance della tripletta, offerta dal solito Kucka con un’imbucata che Marquez intuisce ma non intercetta. Il 2-2, in fin dei conti, va bene a entrambe: l’Hellas vola a Roma con la testa relativamente libera, visti gli 8 punti accumulati in classifica, mentre il Genoa può dirsi soddisfatto per il bottino ottenuto nelle prime quattro gare contro avversari di profilo medio-alto, il tutto aspettando il derby di domenica sera.

VERONA-GENOA 2-2 (0-1)
Verona (5-3-2):
Gollini 6.5; Martic 6 (1′ st Gomez 6), Moras 6, Marquez 4.5, Marques 6, Agostini 6; Campanharo 6 (25′ st Obbadi 6), Tachtsidis 6.5, Ionita 7; Saviola 5.5 (23′ st Christodoulopoulos 5.5), Toni 6.5. (Salvetti, Brivio, Gonzalez, Rodriguez, Sorensen, Jankovic, Valoti, Nené). All.: Mandorlini
Genoa (3-4-3): Perin 7; Roncaglia 6, De Maio 6, Antonini 5.5; Rosi 5.5 (28′ st Pinilla 6), Sturaro 6, Bertolacci 6, Marchese 6; Iago 5.5 (11′ st Rincon 5.5), Matri 7.5, Lestienne 6 (19′ st Kucka 6.5). (Lamanna, Sommariva, Edenilson, Izzo, Antonelli, Greco, Mussis, Perotti). All.: Gasperini
Arbitro: Tommasi
Reti: 34′ pt e 3′ st Matri, 7′ st Tachtsidis, 19′ st Ionita
Ammoniti: Falque, Sturaro, Marquez e Tachtsidis per gioco falloso
Recupero: 4′ e 5′

Fonte: Repubblica

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