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Juventus, con Giovinco c’è aria di divorzio

TORINO – C’eravamo tanto amati. Sebastian Giovinco e la Signora potrebbero di nuovo lasciarsi, come era successo nel 2007 e nel 2010, quando il fantasista emigrò prima a Empoli e poi a Parma. In coda per lui, al mercato di gennaio, tre club italiani (Napoli, Fiorentina e Torino) e alcuni esteri, soprattutto inglesi. L’agente Andrea D’Amico, dopo l’aut aut dei giorni scorsi (“Se c’è un progetto valido Sebastian resterà in bianconero, altrimenti…”), ha cominciato a guardarsi intorno, visto che il suo assistito, in scadenza di contratto nel 2015, potrebbe liberarsi a costo zero: “Il Napoli e la Fiorentina? Per ora sono soltanto suggestioni giornalistiche. Un futuro lontano dall’Italia? A oggi possiamo parlare solo con la Juventus, in futuro vedremo quali saranno i progetti di altre società all’estero”. Calma piatta sul fronte del prolungamento del contratto. Marotta, recentemente sollecitato dagli azionisti bianconeri sul tema dei molti giocatori in scadenza di contratto (“è prematuro anticipare i promossi e gli eventuali bocciati”), sembra avere altre priorità: definire i rinnovi di Buffon e Chiellini e trovare un accordo con Lichtsteiner, pure lui in scadenza, per evitare di perderlo a costo zero.

Il destino a volte è strano: Giovinco gode di maggior consenso in azzurro che in bianconero. Incassa la stima incondizionata del citì Conte, ma non trova spazio nella Juve di Allegri. In tutto, sommando due presenze da titolare e qualche spicciolo di partita, ha sin qui collezionato tra campionato e coppa 180 minuti di campo, appena 44 in più di Coman, l’ultimo a scavalcarlo nelle gerarchie dell’attacco dopo i vari Tevez (31 gol in 62 partite con la Juve), Llorente (3,5 gol – l’autorete dell’Olympiacos – nelle ultime due settimane) e Morata (4 gol, tutti in Serie A, uno ogni 53 minuti). Nessuna rete, ancora. Questione di centimetri: Giovinco ha colpito due pali in bianconero (contro Cesena e Palermo) e due in azzurro (contro Azerbaigian e Malta). “Sebastian è sereno e quando viene impiegato fa vedere di cosa è capace – conclude l’agente D’Amico ai microfoni di Rai Sport -. Non ha mai discusso le scelte dei suoi allenatori. Come ha già detto anche lui recentemente, quando sarà il momento valuterà tutto e poi si vedrà”.

PEPE: “QUANDO VINCI, NE VUOI SEMPRE DI PIÙ” – Il fisico è a posto: “L’infortunio è alle spalle. Sto bene, mi alleno con la squadra tutti i giorni”. Il morale è sempre stato alto: “Sono quello che fa un po’ più casino degli altri. In questi tre anni diffcili non ho mai perso il sorriso, e questo a livello psicologico mi ha aiutato veramente tanto”. Al quinto (e probabilmente ultimo) anno di Juve, appena rientrato dall’ennesimo problema muscolare, Simone Pepe si dice arruolabile per la ripresa del campionato contro una Lazio che in carriera lui ha punito spesso e volentieri: “Sono pronto a rispondere alla chiamata del mister. Con la Lazio sarà difficile: dopo un inizio in salita sono tornati al loro posto in classifica”. Si definisce “un’ala vecchio stampo”, nonché affamato di triplete: “La Juve punta a tutte e tre le competizioni: campionato, Coppa Italia e Champions. Conquistare un altro scudetto sarebbe fantastico. Quando cominci a vincere, ne vuoi sempre di più”. Intanto si prepara al bis: a dicembre sua figlia Rebecca avrà un fratellino. In chiusura Pepe conferma le sue doti di battutista prendendo simpaticamente in giro Llorente, cantante per un giorno alla trasmissione spagnola El Hormiguero 3.0 in onda su Antena 3: “Fernando ha avuto fortuna: il pubblico si è fermato all’involucro, non l’ha sentito cantare. E’ talmente bello che la gente dice ‘ammazza che bello’, ma se lo sentono cantare lo buttano fuori”.

RICAVI IN CALO DI 53,3 MILIONI – Il cda bianconero ha approvato il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2014. La Juventus ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2014/2015 con ricavi in calo del 4,1% a 53,3 milioni di euro. Lo si legge in una nota in cui vengono indicati costi operativi in rialzo dell’11,4%, a 62,3 milioni, e una perdita di 28,6 milioni, in aumento del 55,4% rispetto al precedente rosso di 18,4 milioni. In calo del 66,9%, a 14,1 milioni, è il patrimonio netto, mentre sale del 5,3%, a 216,9 milioni, l’indebitamento finanziario.

Fonte: Repubblica

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