Udinese, Pozzo indica la via: “Il nuovo stadio per non essere più una provinciale”

UDINE – Il colpo a San Siro ha riportato il sereno in casa Udinese puntellando ulteriormente la classifica (21 punti e settimo posto a braccetto con il Milan) dopo qualche passaggio a vuoto che aveva un po’ minato le sicurezze dei bianconeri. E così anche il patron dei friulani Giampaolo Pozzo ostenta ottimismo e giudizi positivi anche sulla gestione tecnica di un tecnico emergente come Andrea Stramaccioni.

POZZO: “CONTRO QUESTA UDINESE NON SARA’ FACILE PER NESSUNO” – “Sono fiducioso. Dopo il secondo tempo visto con l’Inter credo che i ragazzi abbiano imparato la lezione. Li ho visti con la giusta cattiveria agonistica. Adesso non sara’ facile per nessuno guadagnare punti sulla nostra pelle – sottolinea Pozzo, a margine dell’incontro con la stampa per il tradizionale scambio di auguri natalizi -, nemmeno per la Sampdoria, anche se le faccio i complimenti. Ha un presidente vincente e divertente.  Stramaccioni è un allenatore moderno, fa bene a provare anche diversi moduli perché ci sono diversi giocatori che meritano fiducia. Ad esempio Geijo. Con il 3-5-1-1 negli anni abbiamo avuto ottimi risultati, ma credo sia giusto anche provare soluzioni diverse. Abbiamo 21 punti che non sono da buttare via perche’ dobbiamo salvarci, il nostro budget è da salvezza. Una volta centrata la salvezza le ambizioni non finiscono”.

“NUOVO STADIO PER USCIRE DALLA DIMENSIONE PROVINCIALE” – Il proprietario del club friulano affronta quindi un ragionamento a tutto campo, a partire dal mercato di gennaio. ”Trovare giocatori bravi che ti risolvano i problemi non è facile – sottolinea Pozzo -. Ne abbiamo tanti in giro per il mondo. Ma non è detto che adotteremo solo soluzioni interne. Tutto dipende dalle opportunità che si presentano. Ma sono convinto che più di tutto ci voglia forza di volontà, carattere e cattiveria agonistica in campo”. Quindi si passa ad illustrare quelli che sono gli obiettivi della società. “Stiamo facendo un lavoro importante e impegnativo, per uscire dalla dimensione provinciale – spiega il dirigente friulano – I bilanci della Serie A sono squilibrati. Ci sono 5-6 società con ricavi importanti, poi ci sono le provinciali come noi che devono sopravvivere. Stiamo facendo lo stadio come punto di partenza per tutte le altre attività. Speriamo in una crescita dei ricavi derivati non solo da plusvalenze, ma dalla gestione, che ci consenta di trattenere i giocatori a Udine per tanti anni, evitando che migrino nelle grandi squadre, per raggiungere risultati importanti anche dal punto di vista sportivo. Vorremmo cominciare le stagioni con obiettivi più ambiziosi rispetto alla salvezza. Non ho mai fatto calcio per business ma per passione”.
 
“GUIDOLIN AL VERONA? SPERO RIMANGA CON NOI ANCORA TANTI ANNI” – Le voci che si rincorrono negli ultimi tempi parlano di un interessamento del Verona per Guidolin. ”Dovrebbe lavorare con noi perché ha un contratto con noi. Mi pare impossibile che un grande allenatore come lui appenda le scarpette da allenatore al chiodo. Ci sono ipotesi, ma non credo il Verona. Hanno un ottimo allenatore e non penso dipenda da lui se la squadra non sta attraversando un ottimo momento. Tornando a Guidolin, spero che rimanga con noi tanti anni”. Domenica arriva a Udine proprio il Verona di Nico Lopez, ceduto in prestito fino a giugno dall’Udinese. ”Non penso ce lo renderanno prima – dice il patron bianconero -. Sta giocando, e ciò vuol dire che lo stimano. Di norma le altre non lavorano per valorizzare i tuoi giocatori. Vuol dire che sentono la necessita’ del suo contributo”. Infine, un pensiero sulla tecnologia nel calcio. ”Avevamo fatto un progetto con la federazione e brevettato la tecnologia del gol/non gol – sottolinea il patron dell’Udinese -. Poi la Fifa ne ha scelto un altro simile. Avevamo fatto un sistema piu’ ampio che vedeva anche il fuorigioco. Credo che la moviola si possa utilizzare per qualsiasi caso grave che si verifichi nella partita”.

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giampaolo pozzo