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Per Rafael l’esame San Siro: il brasiliano deve convincere Benitez

Ha avuto modo di riflettere e di concentrarsi sulla sfida con il Milan. Rafael ne aveva bisogno. Era stato travolto dalle critiche dopo la prestazione imbarazzante al cospetto dell’Empoli. Ed il turno di riposo in Europa League gli sarà servito a staccare per un po’ la spina e nello stesso per riacquistare la serenità necessaria ad un estremo difensore. Lo sapremo stasera, però. Benitez s’aspetta la reazione. Altrimenti sarà costretto a prendere una decisione entro gennaio. Per Rafael si profila, quindi, una serata da esame di laurea. Non può assolutamente sbagliare, o meglio trasmettere insicurezza ai compagni. Ancora tre partite (due di campionato ed una di Supercoppa) per convincere l’allenatore, i dirigenti ed i tifosi che il Napoli può fare pieno affidamento su di lui per il futuro. E che soprattutto sono state spazzate via tutte le remore dopo l’intervento chirurgico. Rafael dovrà mostrare sicurezza ed affidabilità. Nessuno gli chiede di fare miracoli e nessuno osa accostarlo ancora a Reina ma un segnale da parte sua dovrà arrivare. Finora l’ex portiere del Santos ha alternato qualche buona prestazione ad altre decisamente da dimenticare. Sei reti incassate nelle ultime tre partite sono troppe anche se le colpe non sono tutte esclusivamente sue. E’ soprattutto quella mancanza di determinazione nelle situazioni più critiche (in particolare, nelle uscite) a sollevare tanti dubbi. Può una squadra che ambisce in alto ad avere tra i pali un estremo difensore così incerto ed insicuro?

FIDUCIA. Tocca a Rafael cancellare le perplessità. Da parte dell’allenatore e del club ha ricevuto tutta la fiducia che potesse sperare. Mai messo in discussione, sempre protetto anche di fronte all’evidenza. Il Napoli ha difeso a spada tratta la scelta fatta in estate. Per lo staff tecnico e dirigenziale valeva la pena insistere su un giovane che prima dell’intervento aveva dimostrato di possedere buone qualità. Gli aveva piazzato alle spalle un collega esperto (Andujar) e con poche pretese anche per non fargli troppa ombra. Poi in campionato ed anche nei preliminari di Champios ha scoperto che Rafael non si era del tutto ripreso dal lungo stop dovuto all’intervento chirurgico al ginocchio. Eppure mai è stato messo da parte per far posto al dodicesimo tranne che nell’ininfluente sfida con lo Slovan Bratislava. Sempre incoraggiato, Rafael. E sempre presente in campionato nell’undici base. Ma la fiducia non può durare all’infinito. Il ruolo del portiere è delicato. Bastano un paio di prestazioni negative per mandare a monte quanto di buono fatto fino a quel momento. Il Napoli è propenso ad aspettarlo ancora un pò. Se non ritorna quello di prima, giocoforza l’allenatore ed il club dovranno prendere una decisione anche traumatica se è il caso.

CONTRO TUTTI. Ecco che al «Meazza», all’interno di una sfida già di per se delicata, ci sarà la sfida di un portiere solo contro tutti. Ma le motivazioni in Rafael non mancano. Vuole dimostrare che possiede i titoli per difendere la porta del Napoli anche per il futuro. Vuole convincere prima se stesso che le aspirazioni ad indossare la maglia della nazionale verdeoro, di cui fa già parte come terzo portiere, sono più che legittime. E San Siro rappresenta la ribalta ideale per esaltarsi. Già con l’Inter ebbe modo di sfoderare un’apprezzabile prestazione, pur incassando il gol del due a due nei minuti di recupero. Con il Milan, Rafael vorrebbe fare ancora meglio dopo l’esclusione con lo Slovan Bratislava. Ma anche il coinvolgimento totale dei compagni della difesa nel proteggerlo ed aiutarlo, a Rafael il compito di abbassare la saracinesca. In campionato gli è riuscito solo due volte ed è coinciso con le vittorie contro due grandi, Roma e Fiorentina. Stasera tocca al Milan, un’altra nobile del calcio, seppure decaduta. E Rafael spera, prega, si concentra perchè ora è ad un bivio: o dimostra la sua bravura, oppure il Napoli dovrà porsi anche il problema del portiere.

Fonte: Corriere dello Sport

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