PIANETA CALCIO

Manuel Fischnaller, il bomber che viene dal (Süd)Tirol

Manuel Fischnaller, bomber del Südtirol ha segnato 11 gol in 21 partite (Foto Südtirol)

L’attaccante classe 1991 è secondo nella classifica marcatori del girone A con la squadra altoatesina. 11 gol in 21 presenze e una storia particolare, tra Bolzano, Reggio Calabria e una piccola parentesi alla Juventus

Lui e il suo compagno d’attacco Manuel Marras hanno segnato 15 gol, più della metà di quelli del Sudtirol, in piena lotta per i play off nel girone A. Manuel Fischnaller, quasi 24 anni è uno dei talenti più cristallini della Divisione Unica, con un’esperienza passata in Serie B alla Reggina, da cui è tornato nell’estate 2014. Stella nella squadra della sua regione, ecco le sue impressioni tra presente e passato.

Manuel, quelli che portano il tuo cognome (Dominik slittinista e Roland snowboarder) e in generale gli altoatesini diventano famosi tra ghiaccio e neve. Tu come sei “finito” a fare il calciatore?

Beh innanzitutto io sono cresciuto in città a Bolzano, dove il calcio è sicuramente più seguito. Mio padre Alfred giocava a livello amatoriale e il pallone mi piaceva fin da piccolo. Prima andavo solo a vedere gli allenamenti di mio fratello Hannes poi provai anche io. All’inizio insieme al calcio praticavo l’atletica (come mamma Waltraud Mattedi giavellottista di livello nazionale, n.d.r) , con qualche successo, dato che sono stato anche campione regionale. Poi però quando mi hanno chiesto di scegliere non ho avuto dubbi:calcio.

E a 14 anni ti chiama il Südtirol e qualche mese esordisci in Lega Pro Seconda Divisione..
Ho cominciato con il Neugries Fc, una società di Bolzano, prima essere acquistato dal Südtirol, dove ho fatto le ultime categorie giovanili e un’estate mi chiamarono per il ritiro della prima squadra. Ero un ragazzino e non fu facile, all’inizio giocavo terzino e non mi trovavo e quando parlavo con papà volevo tornare a casa. Poi si fecero male due attaccanti e il mister mi mise davanti, dove avevo sempre giocato. Segnai subito in amichevole e poi quell’anno giocai 30 partite con quattro gol, nella squadra in cui c’era anche Hannes.

Una cresciuta continua che nel gennaio 2010 ti portò anche alla Juventus…
La dirigenza e il ds Alessio Secco mi volle per la squadra Primavera. Per me era la prima volta via da casa e decisi di andare a vivere nel convitto con tanti altri ragazzi che non erano di Torino, soprattutto della Berretti, con cui ancora ci sentiamo. Fu un bel periodo, vincemmo un Torneo di Viareggio con Giuseppe Giovinco (neoacquisto del Savona, n.d.r) e Ciro Immobile ed ebbi anche la possibilità di allenarmi con la prima squadra. Ricordo la telefonata di Pessotto, responsabile del settore giovanile e l’arrivo al campo. Mi presentarono alla squadre e a me, milanista, tremarono le gambe…

Dopo tanto Südtirol, una promozione da protagonista (13 reti in 31 partite), nel 2012 assaggi la B..

Andai alla Reggina. Per me, che ancora oggi vivo con i miei genitori davvero un’esperienza. Lontano 1300 km da casa in una categoria che non avevo mai visto. Poi grazie all’affetto e all’aiuto della società e della gente mi sono ambientato. E mi dispiace solo per la seconda stagione. Siamo retrocessi e non auguro davvero nessuno di farlo con così tanto anticipo.

Due anni dopo e sei ancora al “Druso”…
Il Südtirol ha risolto la comproprietà a suo favore e io sono tornato a casa. E nonostante le voci di mercato sono rimasto perché sarei partito solo per un’offerta seria da una società di A e B.

11 gol in 21 partite, l’inizio della tua seconda vita al Sudtirol non è stata poi così male…
Sono un attaccante e il mio mestiere è segnare. L’obbiettivo minimo era fare dieci gol, sinceramente non mi aspettavo di superare il limite già dopo 20 partite.
Molti dei tuoi gol sono segnati in collaborazione con l’altro Manuel, Marras, come ti trovi con lui?
Non lo conoscevo, ma ho scoperto un giocatore che sa puntare e saltare l’uomo, segnare, insomma sa fare la differenza. E con il tempo credo che l’intesa crescerà ancora.

Il Südtirol ora è in piena zona play off. Dove potete arrivare?
A inizio stagione il nostro obiettivo stagionale era salvarsi, adesso dopo un avvio difficile abbiamo trovato continuità perdendo una sola partita su 10 e possiamo giocarsi le posizioni per gli spareggi, anche perche’ alcune squadre sembrano un passo avanti alle altre.

A poco meno di 24 anni hai più di 100 presenze da professionista, ma dove ti pensi tra qualche anno?
Sinceramente non ci penso. E’ ovvio che vorrei giocare in Serie A e se mi dovesse capitare vorrei fare un’esperienza all’estero.

Fonte: SkySport

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