Caso Parma, Lugaresi: “Messa una toppa su un canotto con cento buchi”
ROMA – Ha detto no la scorsa settimana al ‘salvataggio’ del Parma da parte della Lega Calcio e ora ribadisce con forza la sua posizione, a costo di ricevere critiche o venire additato come poco solidale con il club in difficoltà. E’ una voce fuori dal coro, insomma, Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena.
LUGARESI: “PARMA? MESSA TOPPA SU CANOTTO CON CENTO BUCHI” – “Mi sono pronunciato negativamente sull’aiuto a favore del Parma, perché sono per il rispetto delle regole – spiega il dirigente romagnolo ai microfoni di ‘Radio anch’io lo sport’ su RadioRai -. che debbono essere seguite al cento per cento, e non dare un cattivo esempio come spesso capita in Italia, mettendo una toppa su un canotto con cento buchi. C’è bisogno di scelte coraggiose, anche impopolari, e pazienza che sia coinvolta una società gloriosa come il Parma. Le regole valgono per tutti. Bisogna avere il coraggio di saper prendere anche decisioni impopolari. Si è permesso a un club di iscriversi al campionato, pur avendo un indebitamento anormale. E le nostre regole non hanno impedito al Parma di rinforzare la squadra. Nessuno si è curato di avvertire i giocatori in arrivo che non avrebbero preso lo stipendio. Troppe anomalie, così non va bene. La gestione del calcio in Italia è in mano a persone che hanno perso il lume della ragione. Se noi ragionassimo con l’idea di una spa normale, che deve produrre utili, quindi dividendi, non faremmo il passo più lungo della gamba, come invece viene fatto normalmente. Non ci nasconderemmo dietro il dito del risultato sportivo da conquistare a breve, ci impegneremmo per lavorare meglio dal punto di vista tecnico, spendendo il giusto e non spendendo mai più di quello che si incassa. C’è una malsana abitudine: spendere sempre di più e indebitare i club. Alcune sperano nella vendita di un calciatore per fare plusvalenza e far quadrare i bilanci”.
“DONADONI DOVEVA DENUNCIARE SUBITO CHE NON PRENDEVA STIPENDIO” – Il ragionamento di Lugaresi si amplia nel corso dell’analisi. “Questi pasticci fanno opacizzare la nostra immagine all’estero – sottolinea – per cui gli investitori girano un po’ alla larga, tranne i grandi gruppi. E’ arrivato Thohir all’Inter, gli americani a Bologna, gli americani a Roma. Faccio un battuta: ma un cinese a Cesena non arriva mai? Il percorso che sanno tentando a Parma è quello del fallimento pilotato, come hanno fatto a Bari, dove i creditori tradizionali prenderanno zero euro e andranno in grandissima difficoltà, magari falliranno. Come si risolve il problema? Cambiando la governance della Figc o della Lega, ma questo non è semplice. Io ho votato Tavecchio, ma lo abbiamo fatto perché non avevamo alternative. Albertini si è presentato il giorno dell’assemblea, non l’avevamo mai conosciuto, né avevamo conosciuto il suo programma. Abbiamo a che fare con l’Aic che, nella vicenda del Parma, all’interno del Consiglio federale, si è fatta sentire solo a febbraio. Non abbiamo mai avuto una comunicazione. Avrebbero avuto l’obbligo morale di informare i tesserati della altre società che, andando a Parma, non avrebbero preso gli stipendi. Pur essendo un ragazzo giovane, Tommasi è legato a vecchissimi canoni. Anche Donadoni, che io stimo moltissimo, è stato ct della Nazionale. Quando non hanno preso gli stipendi a ottobre dovevano immediatamente denunciare questa cosa, senza aspettare febbraio dell’anno dopo. Se la situazione del Parma condiziona il campionato? Sì, perché ha saltato due partite e le dovrà recuperare in una data infrasettimanale e poi ho letto che i giocatori sono mesi che non parlano di calcio ma ovviamente di motivi interni. Tutte queste movitazioni non permettono di avere la mente sgombra e qualcuno di loro ha detto già che vuole andarsene. Defrel? Abbiamo la metà del giocatore col Parma ma questo è l’ultimo dei nostri pensieri. Ghirardi aveva detto di averlo ‘parcheggiato’ a Cesena ma lo abbiamo pagato fior di quattrini. Aspettiamo un interlocutore a giugno, che sia il curatore fallimentare o una nuova società”.
LUCARELLI: “SUBITO REGOLE PER EVITARE ALTRI CASI ANALOGHI” – ”Sembra un film senza fine”. Alessandro Lucarelli fatica a trovare nuove parole per commentare la situazione del suo Parma, che racconterà assieme al compagno di squadra Massimo Gobbi, ai colleghi del Consiglio direttivo dell’Assocalciatori riunito a Milano. ”Vogliamo raccontare la nostra situazione e gettare le basi per nuovi regolamenti, utili a evitare che non capitino più altri casi Parma”, ha spiegato il capitano degli emiliani, ”contento per la solidarietà ricevuta dai colleghi nelle ultime settimane”, durante le quali ha capito che ”le squadre che stanno bene si contano sulle dita di una mano”. ”Il problema è più ampio e bisogna intervenire prima di trovarci a parlare di nuovo di campionati falsati e di squadre che si ritirano”, ha aggiunto Lucarelli, prima della riunione a cui partecipano fra gli altri il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, il consigliere federale Simone Perrotta e Marco Amelia.
GATTUSO: “NON SONO SCANDALIZZATO MA E’ MANCATO CONTROLLO” – “No, non sono scandalizzato, perché il problema Parma non viene fuori in questi giorni. Però, chi doveva controllare dov’è stato tutto questo tempo? Quando hanno messo sotto contratto 250 giocatori, chi doveva controllare dov’era?” Così Rino Gattuso, ex centrocampista del Milan e allenatore, intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, in merito alla vicenda societaria del Parma. “Dovevano controllare la Federazione, la Covisoc, tutti gli enti che hanno delle responsabilità – spiega l’ex centrocampista, campione del mondo con la Nazionale nel 2006 – E perché non l’hanno fatto? Me lo chiedo anch’io, e faccio fatica”. Sulla possibilita’ che nel calcio vi sia tanta corruzione, ‘Ringhio’ sottolinea che “nel calcio c’è gente che rispetta le regole e gente che non le rispetta. E secondo me la Federazione Giuoco Calcio deve dare degli input importanti, deve controllare, dev’essere al di sopra di tutto. Se questa Figc è adatta a fare ciò? C’è stata la possibilità di cambiare, con gente nuova, fresca, come Albertini. Non è andata così e secondo me abbiamo perso una grande occasione”.
ZAMPARINI: “CASO PARMA NON E’ STRAORDINARIO, CLUB INDEBITATI DA 40 ANNI” – Sulla crisi del Parma e, più in generale, del calcio italiano, con spese maggiori degli incassi, interviene pure Maurizio Zamparini, patron del Palermo. “Se vedete i bilanci di Real Madrid, Psg e Manchester United spendono molto più di noi. Il problema è che da noi le società sono 40 anni che hanno debiti, il calcio crea immagine ma non economia – il giudizio di Zamparini -. Oggi soldi per ripianare bilanci non ci sono più, la situazione del Parma non è straordinaria, il problema è che Ghirardi non ha avuto i 60 milioni per ripianare. E’ questione di mettersi attorno a un tavolo e ridisegnare il momento del calcio garantendo il sostentamento di tutti. Quello che è successo al Parma non è straordinario, è successo a tante altre società. Guai a pensare con decreto legge, si diventa virtuosi organizzandosi e mettendo delle regole che non è il fair-play finanziario dell’Uefa. Di club virtuosi vedo Empoli e Chievo che hanno razionalizzato e non hanno le pressioni dalla piazza”.
parma calcio
- Protagonisti:
- giorgio lugaresi
- maurizio zamparini
- gennaro gattuso